I Boys: “Lo stadio in provincia sia una priorità assoluta”

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Gabriele Majo (da StadioTardini.it) Sarà anche vero, come cantava il grande Domenico Modugno che “La lontananza sai, è come il vento: spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi…”, però ai Boys – che indubbiamente sono focosi amanti della squadra Crociata non certo sospettabili di fuochi di paglia – la prospettiva di starne lontani due o tre anni, per via del rifacimento del Tardini, come facilmente immaginabile, genera un certo fastidio. E così, in rima baciata come piace loro, magari approfittando della presenza nel suo Sky Box del presidente Kyle Krause, hanno esposto un eloquente striscione

preceduto da un intenso volantinaggio durante il prepartita

Le ragioni del cuore, ma a ben vedere anche della ragione, sono ben illustrate dagli Ultras: inutile chiosare oltre, se non aggiungere un pensiero, a tema, dello scomparso professor Massimo Zannoni, depositario della fede Crociata.

Chi oggi è custode della squadra di calcio cittadina, e i suoi primi collaboratori, lo tenga sempre bene a mente: il Parma Calcio non è una franchigia.

(Da Wikipedia: nell’accezione nordamericana del termine, la franchise è una compagnia privata il cui scopo principale non è assicurarsi un risultato sportivo, ma produrre profitti e in tale ottica la performance sportiva diventa solo uno dei mezzi tramite cui realizzarli, essendo gli altri il merchandising, ossia la vendita di materiale vario riconoscibile dal marchio societario della franchise, i diritti di trasmissione televisiva degli incontri sportivi e di altri eventi della società e l’offerta di posti esclusivi nell’impianto di gioco (cosiddette aree VIP a prezzi normalmente non accessibili ai comuni spettatori, tecnica di business ripresa anche in Europa per diversi sport di squadra). Gabriele Majo (da StadioTardini.it)

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