TRUFFA – Mette in vendita un divano e un tavolino su internet, ma ricarica la carta PostePay del truffatore

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E’ una delle truffe più in voga in questo periodo. Il truffatore contatta la vittima, palesandosi come compratore interessato. Successivamente, invita la vittima a recarsi immediatamente ad uno sportello Postamat, in quanto vuole procedere subito all’acquisto mediante ricarica. Nel momento in cui l’ignaro venditore, convinto di ricevere il compenso, inserisce la carta nel Postamat e segue le indicazioni telefoniche fornite dal truffatore, cade in trappola.

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Colorno hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma, una 30enne di origini laziali, perché ritenuta la presunta responsabile di una truffa ai danni di un 34enne residente in provincia.

Disavventura per un colornese che qualche mese fa ha messo in vendita su internet alcuni oggetti di arredamento.

Il venditore, dopo alcuni giorni, è stato contattato da uno particolarmente interessato all’acquisto con il quale ha raggiunto un accordo sul prezzo ritenuto congruo in mille euro.

L’acquirente, al termine della contrattazione, ha consigliato al venditore di recarsi in uno sportello di un Ufficio postale e seguendo le indicazioni telefoniche, ha inserito la carta e digitato i codici fornitigli dall’acquirente effettuando una ricarica di  250 euro sulla cara postepay, nella disponibilità del truffatore. Solo dopo avere confermato la transazione il venditore ha realizzato di essere stato raggirato e che i soldi invece di riceverli li aveva versati al fantomatico acquirente.

Sbollita la rabbia l’uomo si è rivolto ai Carabinieri di Colorno ed ha sporto denuncia.

I Carabinieri di Colorno hanno dato il via alle indagini, che si sono rivelate piuttosto complesse e articolate, estese su tutto il territorio nazionale, con l’acquisizione di documentazione bancaria e telefonica. Al termine dei riscontri investigativi, i Carabinieri hanno identificato una 34enne laziale, sul cui conto era stato girato il denaro sottratto. Sulla scorta degli elementi acquisiti per la 34enne – che è comunque da ritenersi innocente fino a sopraggiunta sentenza definitiva –  è stata denunciata alla Procura della repubblica di Parma perché ritenuta responsabile del reato di truffa.

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