Asp Personam- Cisl, Uil: “Turni spezzati ed elasticità feroce. Ma ora anche bando per tre posti che ignora concorso del 2015”

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“Continuano i giochi di prestigio in ASP: l’ultimo in ordine cronologico, dopo la strana
vicenda del Concorso per un Posto da Direttore dell’Area Socio Assistenziale (poi
magicamente revocato…), ora è la volta del bando di mobilità volontaria esterna per la
copertura di tre posti a tempo indeterminato da OSS”.

CISL FP e UIL FPL intervengono a favore dei lavoratori di Ad Personam che si occupano di assistenza agli anziani.

“Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che ci sono circa un centinaio di OSS in
trepidante attesa di essere chiamati dalla graduatoria di Ad Personam dopo aver superato il
concorso pubblico indetto dall’ente nel 2015!!!

Lasciando un attimo da parte la giurisprudenza e le questioni di legittimità, quello che
questo ente deve chiarire in primo luogo è l’opportunità di un’iniziativa di questo genere,
che rende ancora più tesi e complessi i rapporti con i lavoratori e le organizzazioni sindacali: davvero non si riesce a comprendere come si possa perseguire l’obiettivo di una maggiore qualità del servizio (che nel caso di Ad Personam è la cura delle persone anziane o in situazioni di fragilità), dando uno schiaffo ai tanti lavoratori che attendono di essere assunti a tempo indeterminato dall’ente, aumentando i carichi di lavoro, operando scelte
organizzative che hanno ricadute pesantissime sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ad Personam obbliga i lavoratori e le lavoratrici ad una elasticita’ feroce per quanto
riguarda l’orario; le flessibilità e irregolarità della dis-organizzazione del lavoro sono
costanti, sempre più spesso i lavoratori riescono solo con fatica e con precari adattamenti
ad organizzare una propria Vita quotidiana che sacrifica molto delle relazioni umane e
famigliari : come si può pensare che un turno spezzato che impegna un lavoratore (o, più
spesso, una lavoratrice) dalle 6.30 alle 10 e dalle 16 alle 19.30 possa permettere la tanto
millantata “conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro”?

Questo modello di gestione dei servizi alla persone non è più sostenibile e non saranno né
la CISL Funzione Pubblica né la UIL FPL ad avvallarlo : al centro dell’agire dell’ente deve
tornare la persona: basta con la sola aritmetica dei costi! Le razionalizzazioni non si fanno
sulla pelle delle persone, ma vanno fatte dove davvero si generano sprechi o diseconomie:
bisogna smettere di trasmettere il messaggio che condizioni di lavoro migliori per gli
operatori non siano sostenibili e che addirittura potrebbero mettere in crisi la sostenibilità
dell’ente.

Noi non ci stiamo: le risposte date sino ad oggi non solo sono state totalmente insufficienti,
ma spesso hanno generato altri problemi : l’ente deve tornare ad ascoltare davvero i propri
dipendenti e a formulare soluzioni che siano degne di essere chiamate tali : la stagione del
le scelte spesso contraddittorie e lontane dalla realtà deve finire e in questo percorso la
CISL FP e la UIL FPL continueranno a sostenere i lavoratori”.

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