Plusvalenze sospette, chiuse le indagini. C’è anche il Parma

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È arrivata la chiusura indagini sul primo filone delle plusvalenze “sospette”.

Attraverso una nota ufficiale la Juventus ha comunicato di “aver ricevuto unitamente ad altre 10 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali, una “Comunicazione di conclusione delle indagini”dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze, in seguito alla segnalazione della Co.Vi.So.C., per l’ipotizzata violazione dell’articolo 31, comma 1, e degli articoli 6 e 4 del Codice di Giustizia Sportiva”.

Nel testo pubblicato sul sito ufficiale dal club bianconero, inoltre, “si precisa che l’atto notificato, riguardante taluni trasferimenti perfezionati negli esercizi 2018/19, 2019/20 e 2020/21, non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale. La Società potrà ora avere accesso agli atti e articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter dimostrare la correttezza del proprio operato”.

Come riporta Gazzetta.it, le undici società interessate sono così divise: ce ne sono 5 di A (Empoli, Genoa, Juve, Napoli e Samp), 2 di B (Pisa e Parma), 2 di Lega Pro (Pescara e Pro Vercelli), più 2 club non più affiliati (Novara e Chievo). “Ora tutte le società coinvolte hanno 15 giorni di tempo per accedere agli atti e articolare la difesa, toccherà poi alla Procura procedere a eventuali deferimenti o archiviare le posizioni, ma i club hanno anche la possibilità di patteggiare le eventuali pene.

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