74enne aggredito, picchiato, lasciato agonizzante nell’androne del palazzo: in manette coppia dell’Est

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Aggredito e rapinato, poi lasciato dolorante a terra nell’androne del palazzo in via Corso Corsi. In due gli hanno preso il telefono, il portafoglio e le chiavi della macchina con cui  sono scappati. La vittima è un uomo di 74 anni, i due rapinatori un lituano di 39 anni e un’ucraina di 44 che sono ora in carcere.

I fatti

Il tutto ha inizio quando i Carabinieri della Compagnia di Parma sono intervenuti in centro città a seguito della segnalazione della presenza, sul pavimento dell’androne di un condominio, di un uomo riverso a terra, all’apparenza privo di sensi.

L’uomo, in stato confusionale, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Parma.

Ai militari intervenuti, fin da subito -seppure la vittima non fosse in grado di fornire indicazioni su quanto accaduto- appariva evidente che si trattasse di una aggressione e non certo di una caduta accidentale.

Il minuzioso sopralluogo effettuato sulla scena del crimine, le molteplici tracce ematiche repertate, così come il rinvenimento di alcuni oggetti nella zona dell’evento, supportavano la tesi iniziale. Emergeva la mancanza del cellulare, del portafoglio e delle chiavi dell’auto del 74enne, tant’è che gli investigatori hanno ipotizzavato che gli autori dell’aggressione, divenuta rapina, potessero essere fuggiti utilizzando l’auto dell’uomo.

Sulla base di tale ipotesi venivano visionate le immagini acquisite dalle telecamere di video sorveglianza, nonché i dati estrapolati dai tabulati di traffico telefonico, che fornivano elementi utili all’identificazione dei presunti responsabili.

Importante è risultato anche il ritrovamento dell’auto in un casolare alla periferia di Parma, perché, nelle immediate vicinanze, è stata documentata la presenza dell’odierna indagata.

Con il passare dei giorni e con il graduale miglioramento delle condizioni di salute, la vittima è riuscita a fornire una serie di elementi utili alla ricostruzione degli eventi e all’individuazione della donna, con la quale aveva avuto contatti pochi istanti prima dell’aggressione.

L’uomo, in stato confusionale, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Parma.

Ai militari intervenuti, fin da subito -seppure la vittima non fosse in grado di fornire indicazioni su quanto accaduto- appariva evidente che si trattasse di una aggressione e non certo di una caduta accidentale.

Il minuzioso sopralluogo effettuato sulla scena del crimine, le molteplici tracce ematiche repertate, così come il rinvenimento di alcuni oggetti nella zona dell’evento, supportavano la tesi iniziale. Emergeva la mancanza del cellulare, del portafoglio e delle chiavi dell’auto del 74enne, tant’è che gli investigatori hanno ipotizzavato che gli autori dell’aggressione, divenuta rapina, potessero essere fuggiti utilizzando l’auto dell’uomo.

Sulla base di tale ipotesi venivano visionate le immagini acquisite dalle telecamere di video sorveglianza, nonché i dati estrapolati dai tabulati di traffico telefonico, che fornivano elementi utili all’identificazione dei presunti responsabili.

Importante è risultato anche il ritrovamento dell’auto in un casolare alla periferia di Parma, perché, nelle immediate vicinanze, è stata documentata la presenza dell’odierna indagata.

Con il passare dei giorni e con il graduale miglioramento delle condizioni di salute, la vittima è riuscita a fornire una serie di elementi utili alla ricostruzione degli eventi e all’individuazione della donna, con la quale aveva avuto contatti pochi istanti prima dell’aggressione.

L’identificazione dell’uomo invece è avvenuta grazie allo spirito di osservazione di un carabiniere che, visionando altre immagini acquisite per un altro reato, durante le operazioni di fotosegnalamento, ha riconosciuto nell’odierno indagato l’uomo ripreso dai sistemi di videosorveglianza, in località ed in orario prossimo all’aggressione di via Corso Corsi.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Parma, valutata la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica che ha concordato con i risultati e i riscontri investigativi prodotti dai Carabinieri, ha ritenuto sussistere la gravità indiziaria in relazione ai fatti di cui alle provvisorie incolpazioni e, in specie, al delitto di rapina aggravata e, sussistendo le esigenze cautelari, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico della coppia.

I Carabinieri, a questo punto, hanno rintracciato la coppia, che si trovava a bordo di un convoglio ferroviario in transito dalla stazione ferroviaria di Parma, ed eseguito la misura cautelare emessa dal GIP; i due poi, sono stati tradotti in carcere.

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