Derby / Cari Osservatorio e Gos, il buon senso suggerisce di aprire tutta la Curva Ospiti

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(di Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it)Nei giorni scorsi avevamo riportato l’interessante intervento del giornalista reggiano (con un passato anche all’interno del club granata) Wainer Magnani a “Bar Sport” che ipotizzava, per par condicio con quanto sarebbe accaduto prima coi modenesi, l’apertura totale del Settore Ospiti del “Città del Tricolore”, ossia la messa a disposizione di un lotto di 4.000 posti, per l’attesissimo derby Reggiana-Parma in calendario venerdì sera 10 maggio 2024.

Purtroppo, però, la sua rosea previsione difficilmente (io qualche timida speranza nel buon senso di chi debba decidere ce l’ho ancora, ma…) potrà andare in porto, in quanto, per episodi precedenti, l’orientamento, così come era già avvenuto all’andata al Tardini, sarebbe quello di limitare i posti, per motivi di ordine pubblico.

Quelli dell’Osservatorio e del Gos potrebbero dirmi: ma che ne sai tu di ordine pubblico, come ti permetti di darci suggerimenti, siamo noi che abbiamo in mano la situazione, però, come rimarcato nell’intervento televisivo di Wainer Magnani a Tv Parma, se c’è uno stadio celebrato al mondo per la sua sicurezza, è quello di Reggio Emilia, concepito con accessi e scompartimenti vari che consentono di limitare/escludere episodi di violenza non solo all’interno, ma anche nei dintorni dello stadio, grazie alle separate vi di accesso. Diceva, correttamente, Magnani che controllare 4.000 persone all’interno di uno stadio è più semplice che non lasciarle in giro, incazzate (aggiungo io), per strada.

Vogliamo, proprio, ripetere la stessa genialata di inizio campionato, quando sulla carta era stato limitato l’accesso ai tifosi reggiani, salvo poi, con metodologia anni ottanta, aprire i cancelli anche a chi era senza biglietto? Non sarebbe più logico fare le cose con cognizione prima?

Mi si potrà obiettare che così si raccoglie quel che si semina: vero che ci sono stati episodi deprecabili e da condannare (io per primo sono contro la violenza, e predicatore del tifo pro e non di quello contro, per dire: già i cori 25 aprile sarei per evitare di insegnarli nelle Academy…) di qualche frangia (sia da una parte che dall’altra), ma è ingiusto punire, per colpa di questi, la maggior parte di tifosi, incluse le famiglie, desiderose di poter celebrare con la partita più sentita un traguardo importante appena raggiunto.

Per questo motivo sposo completamente, senza riserve e sottoscrivo l’Opinione espressa da Wainer Magnani attraverso il posto social sulla Gazzetta Granata:

“Ciò che è stato sbagliato è stata la gestione dei tifosi granata nel derby al Tardini. Tifosi trattati in modo irrispettoso, per non usare toni più duri, costretti a vedere (anzi a non vedere) la partita in uno spicchio di tribuna dove al massimo ci potevano stare mille persone e invece ne sono fatte entrare quasi il doppio. Per non parlare del calvario per arrivare allo stadio. Demenziale, avvilente, da terzo mondo e incivile. Questo è stato sbagliato. Una gestione intollerabile.

Ora si vuole applicare il principio “occhio per occhio, dente per dente” quindi pochi biglietti, stesso prezzo. Ma a cosa serve? Il Città del Tricolore rispetto al Tardini è uno stadio moderno, sicuro, un tempio del calcio e offre la possibilità agli ospiti di arrivarci con un comodo parcheggio, ottimi servizi e una visione ottimale della partita. Già questo è sufficiente per fare la differenza. Com’è stato in occasione del derby col Modena, Reggio dovrebbe distinguersi e far capire che l’errore è stato commesso a Parma e i reggiani non lo deve replicare. Il 19 dicembre 2016 allo stadio c’erano 17mila persone e lo spettacolo del tifo è stato da brividi”.

Già: il ricordo va proprio al Derby per eccellenza, quello del 19 dicembre 2016 (al di là del deprecabile lancio di una pietra verso il pullman Crociato): se, allora, c’erano stati tranquillamente 17.358 spettatori, ed eravamo in serie C, perché ora dovrebbero essercene di meno?

Di solito il principio del Viminale è quello di punire le tifoserie che abbiano causato problemi: non mi pare sia questo il caso.

Si sta trattando questo derby con maggiori timori rispetto ad altri più temibili, tipo quello della Capitale: ma è mai possibile partorire idee vessatorie come quella di richiedere il cambio della collocazione oraria o di giorno, quando da tempo è già stato fissato il timing, per di più con il principio del rispetto (che a mio avviso dovrebbe durare tutta la stagione e non solo nelle ultime due giornate) della perfetta identità oraria (anche i diversi piazzamenti in classifica valgono più o meno denari e un conto è arrivare nono, un conto dodicesimo), arrivando persino a paventare la revoca dei 2.000 biglietti già fumati nel giro di pochi minuti ieri subito dopo l’apertura della vendita on line?

Se vuoi rispetto, devi darlo: un principio al quale non dovrebbe derogare proprio chi ha in carico l’ordine pubblico, che sembra, invece, attuare una opposta strategia della tensione, quasi a voler dimostrare problemi che non esistono, se solo si applica il buon senso. Gabriele Majo (direttore responsabile di StadioTardini.it)

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