Crac Parma Fc: revocato il sequestro conservativo contro Ghirardi. Che parla e accusa: “I poteri forti di Parma mi hanno rovinato”

L'ex presidente ducale parla ai taccuini di Libero. "Il più grande errore vendere a Rezart Taci"

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E’ stato revocato il sequestro conservativo di 4,5 milioni di euro disposto dal Tribunale di Brescia nel 2015 a carico di Tommaso Ghirardi, l’imprenditore ex presidente del Parma calcio.

Lo riferisce Il giornale di Brescia spiegando che Ghirardi ha raggiunto un accordo stragiudiziale (coperto da vincolo di riservatezza) con il fallimento della Energy T.I., società che dopo essere entrata con il 10% nella compagine del Parma per 5 milioni di euro, gli fece causa sostenendo che aveva gonfiato i bilanci per alzare il prezzo.

Proprio in questi giorni sono emerse le motivazioni della sentenza di condanna per l’ex numero uno ducale, una sentenza figlia del castello di plusvalenze costruito mentre le finanze del Parma crollavano.

In contemporanea, è tornato a parlare Tommaso Ghirardi, ai taccuini di Libero.

Un’intervista forte, un’accusa violenta al “sistema Parma”. Intesa come città, non come squadra. Se la prende con Marco Ferrari, che di Nuovo Inizio e la rinascita ducale è stato l’anima. All’epoca consigliere di amministrazione, Ferrari è stato condannato a due anni e sei mesi, ma se la prende soprattutto con l’Unione Industriali, e i grandi imprenditori di Parma.

“A due di loro avevo chiesto aiuto, con tutti i sette di Nuovo Inizio sono andato a cena, avevo offerto gratuitamente il 51% delle quote perché non sopportavo più il peso dei costi”. E ancora “La Leonessa (azienda di famiglia, nda) è solida”. E infine, “Cellino è un amico, non finanzio il Brescia.

Ma il più grande rimpianto, riguarda Rezart Taci. 

“Ho commesso un unico, grande errore: cedere il club all’albanese Rezart Taci, peraltro gratis. C’erano 60-70 milioni di debiti, 25 dei quali a una mia controllata dunque 35-45 reali, non 180. Il margine per evitare il fallimento era amplissimo. Invece lui lasciò a quel Manenti, bresciano che non conoscevo. Ho già chiesto scusa tante volte“.

Eppure dall’acquisto del 2006 aveva speso tanto nel Parma:
“Venivo dopo Calisto Tanzi, pagai 12 milioni e in più me ne accollai 16 di debiti. Sono stati otto anni e mezzo di soddisfazioni, anche. Avrei dovuto frequentare i salotti bene della città, pago questa ritrosia. Chi arriva da fuori non ha vita facile, lo dico anche al nuovo proprietario Kyle Krause. E’ come avesse comprato Parma, perchè il Parma rappresenta la città nel mondo: si prepari a qualche scherzetto dai poteri forti locali, prima o poi arriveranno“.

Quattro anni a Ghirardi e sei a Leonardi. Cosa si rimprovera di quell’operato?
“In Serie A rimangono 12 giocatori usciti dal nostro settore giovanile o dalla sua politica, a partire da Lapadula. Ho pianto tante volte, anche adesso, se penso a come sono ricordato dai tifosi. Le lacrime sono liberatorie, di rabbia, non di debolezza“.

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