Corruzione e peculato- Arrestato Andrea Censi, sindaco di Polesine-Zibello: mazzette e delibere truccate

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Disvelato un pervicace sistema di gestione della cosa pubblica, assolutamente asservito agli interessi privatistici di un Sindaco della bassa parmense, Andrea Censi.

Chiamato a rispondere del reato di corruzione anche un noto imprenditore del settore avicolo, agevolato, dietro pagamento di una cospicua somma di denaro, nelle opere di ampliamento del sito di allevamento.

Oltre al sindaco di Polesine Zibello, Andrea Censi, sono 10 gli indagati, tra cui il segretario generale del Comune Giovanni De Feo e il vicesegretario generale G.S.M.A. e la responsabile della Ragioneria Elisabetta Civetta. Tutti e tre sono stati interdetti per un anno dai pubblici uffici.

Chiamato a rispondere del reato di corruzione anche un noto imprenditore del settore edile e avicolo, agevolato, dietro pagamento di una cospicua somma di denaro, nelle opere di ampliamento del sito di allevamento di 9100 polli, Gian Pietro Usberti.

Secondo l’indagine, sarebbero state falsificate decine di delibere della Giunta municipale, in violazione dei principi di trasparenza e collegialità della Pubblica Amministrazione.Truccato anche il concorso pubblico per l’assunzione di uno degli alti dirigenti di quel Comune.“Un uomo senza scrupoli che ha creato il sistema di malaffare nella gestione della cosa pubblica, totalmente asservito agli interessi privati dei suoi e delle persone che lui stesso intende favorire ponendo in essere un numero elevate di reati … una totale assenza di scrupoli e di senso di legalità” così scrive il gip Alessandro Conti sul sindaco Censi.

Censi avrebbe usato mezzi del Comune, come il Taxi sociale, per fini personali, come andare a comprare cocaina. Prassi sarebbe stata anche gonfiare gli scontrini per ottenere un “abbondante” risarcimento spese. La Procura di Parma parla anche di “trinagolazioni di denaro“, un meccanismo finalizzato a saldare i debiti personali di Andrea Censi nei confronti di alcuni creditori o per effettuare fatture ad aziende che ottenevano l’appalto pubblico senza passare dal bando di gara. Il lavoro, scrive la Procura, veniva affidato su “indicazione orale” del sindaco, senza atti o contratti comunali.

Spuntano anche “mazzette“, versate trta il 2015 e il 2016, dall’imprenditore Usberti al sindaco. Circa 17 mila euro per ottenere l’ampliamento del capannone di Pieveottoville per l’allevamento avicolo. Sarebbero partite da parte dle sindaco una serie di pressioni ad altri esponenti del Pd, per accelerare i processi di approvazione Aia e Via. In particolare verso il sindaco di Fidenza Andrea Massari e il presidente della Provincia Filippo Fritelli.

Dopo le indagini dei Carabinieri si è proceduto al sequestrato, per diverse decine di migliaia di euro, presso istituti di credito delle province di Parma e Piacenza, denaro provento delittuoso delle violazioni contestate. Sono in corso numerose perquisizioni, anche presso le sedi del Comune, finalizzate al reperimento di ulteriore documentazione probatoria.

Chi è Andrea Censi – Eletto per la prima volta sindaco di Polesine Parmense con il 75,4% nel 2004 in lista Pd, poi passato a liste civiche, nel 2009 Censi  è riconfermato con il 57,7%. Nel 2014 si candida alla guida del Comune di Zibello e prevale con il 59,5%.

Nel 2015 si impone con il 51% al referendum confermativo per la fusione dei Comuni di Polesine Parmense e Zibello. Il 5 giugno 2016 Andrea Censi viene eletto primo cittadino del neonato Comune di Polesine Zibello con il 53,7% delle preferenze.

È il primo cittadino in carica con all’attivo l’esperienza maggiore di mandati amministrativi dell’intero territorio parmense, in passato era già finito nei guai per questioni legate alla droga.

Nel 2016 l’operazione “grande fiume”, che attestò come Censi si facesse consegnare la droga all’interno degli uffici del Comune, in quel caso venne segnalato come assuntore. Nel 2009 fu invece indagato per spaccio, con l’accusa di aver organizzato feste in casa propria addolcite dalla cocaina. Nel dicembre 2013 l’assoluzione, per il riconoscimento da parte del giudice dell’uso di gruppo, che non comporta reato.

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