Arresto di Andrea Censi, le reazioni della politica locale

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Arresto di Andrea Censi, le reazioni della politica locale

Forza Civica, Associazione Culturale – Purtroppo ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di corruzione e  pessima gestione della cosa pubblica. Attendendo l’esito dell’indagine,  resta la preoccupazione per una situazione molto grave che colpisce un
intero comune”.

Questa la dichiarazione degli esponenti di Forza Civica  dopo l’arresto di Andrea Censi Sindaco di Polesine Zibello. “Occorre una nuova fase politica basta sulla trasparenza e sul bene  comune perchè in molti casi le amministrazioni comunali sono diventate
il crocevia di malaffare e deviazioni pericolose che allontanano sempre
di più le persone dalle istituzioni”.

Gli esponenti civici di  centro-destra sottolineano che certi modelli civici non devono essere una cortina fumogena per gli interessi particolari, ma reale volontà di
migliorare la vita della propria comunità.

Segretario provinciale del Pd Nicola Cesari – “Come segreteria provinciale abbiamo appreso dai mezzi di informazione dell’arresto del sindaco di Polesine-Zibello Andrea Censi. La magistratura farà il suo corso, consapevole che il primo cittadino avrà il diritto e la possibilità di difendersi dalle accuse che gli vengono rivolte. A seguito dell’indagine, la candidatura di Andrea Censi alle prossime elezioni provinciali non verrà sostenuta per evidenti ragioni di etica politica”.

Cristiano Manuele Segretario Provinciale del PSI Federazione di Parma –  “Noi Socialisti siamo da sempre garantisti e non è nel nostro DNA cavalcare le vicende giudiziarie per proporre le nostre politiche,tanto quelle territoriali come quelle nazionali.Certi che la magistratura opererà nel solo interesse della comunità,auguriamo ad Andrea Censi e a tutti i coinvolti,di qualsiasi parte politica, di poter chiarire le proprie posizioni.”

Emiliano Occhi, segretario provinciale della Lega – “Da qualche tempo si susseguivano voci e segnalazioni di irregolarità; la minoranza consiliare ha, nel tempo, presentato molte interrogazioni a cui il sindaco non ha mai dato risposta. Dall’attivismo e dal protagonismo di Censi, capace anche di garantirgli consenso popolare, traspariva un’amministrazione troppo disinvolta della cosa pubblica. Come Lega non abbiamo condiviso molte scelte amministrative, in primis quella sulla gestione dei migranti. Siamo garantisti e per noi la presunzione d’innocenza vale anche per gli avversari politici: confidiamo che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda e si vada oltre le chiacchiere da bar di paese. Se le accuse si rivelassero fondate resterebbero i danni patrimoniali e di immagine causati al Comune. Auspichiamo comunque una fase commissariale che possa, nel frattempo, restituire serenità e trasparenza nella macchina amministrativa”.

Francesca Gambarini, Forza Italia – “Abbiamo appreso stamane dagli organi di stampa dell’arresto del sindaco di Polesine Zibello Andrea Censi – eletto con una lista civica sostenuta dal Pd, già, in precedenza, sindaco dei Comuni di Polesine e di Zibello, e pronto a ricandidarsi come consigliere provinciale nella lista del Partito democratico. L’indagine vede, inoltre, il coinvolgimento di diverse altre persone. Non sta a noi ergerci a giudici, sarà la magistratura a fare chiarezza: noi siamo garantisti. Detto questo, i dettagli che stanno emergendo dall’inchiesta, se corrispondenti al vero, aprono uno scenario molto preoccupante sulla gestione del Comune di Polesine Zibello. Ci auguriamo che la magistratura arrivi in fretta ad un punto fermo perchè i cittadini hanno diritto di sapere come sono stati usati e gestiti i soldi e i beni pubblici”.

 

Massimo De Matteis, Presidente Provinciale FDI Parma – L’attività di controllo e di repressione dei reati che interessano la gestione della cosa pubblica è attività meritoria e indispensabile della Magistratura.

Fratelli d’Italia sostiene l’operato degli inquirenti affinchè questi possano fare piena luce sulla vicenda che sta duramente interessando il sindaco di Polesine Zibello e l’amministrazione comunale. L’esigenza dell’adozione di misure cautelari parrebbe evidenziare la gravità delle accuse che gettano una luce sinistra sul disinvolto e disinibito operato dell’esecutivo.. Si ritiene che il Comune debba essere in ogni caso commissariato e va ridata la parola ai cittadini per far voltare definitivamente pagina ad un modello di amministrazione pubblica inaccettabile.

“Il quadro accusatorio che sta alla base all’arresto del sindaco di Polesine-Zibello è davvero inquietante. Se le accuse dovessero essere confermate ci troveremmo davanti a una situazione di illegalità diffusa all’interno di un Comune che, nei fatti, veniva gestito come se fosse un’attività privata. Possibile che il PD, che ha appoggiato il sindaco nelle ultime elezioni, oggi non abbia nulla da dire a questo riguardo?”. È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’arresto di Andrea Censi, sindaco di Polesine-Zibello, ai domiciliari da questa mattina con l’accusa di corruzione, truffa, falso e peculato. “Censi era un professionista della politica da almeno 15 anni, passato da una poltrona all’altra e già coinvolto in precedenti vicende poco chiare. Nonostante ciò il Pd alle ultime elezioni ha pensato bene di appoggiare la sua lista civica con convinzione. Oggi che le accuse parlano di delibere di giunta falsificate e di concorsi taroccati chissà cosa si inventeranno pur di difendere l’indifendibile” conclude Silvia Piccinini.

Luca Furlotti, Casa Pound – “Un sistema criminale che denunciamo da tempo, finalmente smantellato e che smaschera i paladini dell’accoglienza ad ogni costo”. È durissimo Luca Furlotti, responsabile provinciale di CasaPound Italia, nel commentare la notizia dell’arresto del sindaco Andrea Censi e delle indagini a carico di altri dirigenti del comune di Polesine Zibello.

“Nel 2016 organizzammo la nostra prima protesta trovandoci di fronte un primo cittadino che, dopo aver promesso in campagna elettorale che si sarebbe battuto contro l’arrivo di sedicenti profughi, tempo pochi mesi aveva subito trovato la cooperativa di turno pronta a gettarsi in questo squallido business”. Un indizio, spiega Furlotti, “del tipo umano con il quale i cittadini del comune rivierasco avevano a che fare: se non bastavano i precedenti per droga, oggi con l’arresto per corruzione e peculato crolla definitivamente il suo ‘modello’, preso ad esempio anche da Federico Pizzarotti che, dopo il sindaco di Riace, vede un altro della sua cricca finire in manette”. Non da meno era Giuseppe Galli, “anch’egli indagato e coinvolto nel traffico di richiedenti asilo, nonostante fosse all’epoca esponente della Lega che decise di allontanarlo solo dopo molto tempo”.

“A cadere è un intero sistema di potere, che da Censi e Pizzarotti arrivava fino ai vertici della provincia, il cui presidente Filippo Fritelli ha più volte elogiato il sindaco di Polesine Zibello arrivando a definirlo ‘innamorato del suo territorio’: oggi sappiamo che l’amore era in realtà per qualcos’altro. E chi ci dava lezioni di etica e morale – prosegue – si è rivelato tutt’altro che ispirato a motivazioni ideali, bensì legatissimo solo al denaro e alla propria avidità ”. Le vicende di questa mattina, conclude Furlotti, “gettano inoltre ombre scure sulle vere motivazioni che hanno portato quasi tre anni fa alla fusione dei due comuni: una scelta che non ha portato alcun beneficio al territorio, ma in compenso ha evidentemente permesso a qualcuno di arricchirsi alle spalle dei cittadini”.

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