Festa dell’Arma – Il Discorso del Comandante Provinciale e gli encomi

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Il discorso del Colonnello Comandante Provinciale Salvatore Altavilla – “Signor prefetto, autorità tutte, associazioni combattentistiche e d’arma, gentili ospiti, alunni degli istituti scolastici “corridoni” – “ulivi” – “melloni” -“toschi” e scuola dell’infanzia “casa della provvidenza”, carabinieri in congedo, familiari intervenuti, a nome dei carabinieri in servizio della provincia di parma, che ho l’onore di rappresentare, vi ringrazio per essere qui con noi a festeggiare il 204° annuale di fondazione dell’arma dei carabinieri.

“comandante dia il riposo”

La celebrazione di oggi fuori dalle mura del palazzo ducale, che dal lontano 1953 è sede dei carabinieri di parma, vuole rimarcare la vicinanza dell’arma alla gente. Vuole significare condivisione, anche da parte dell’istituzione, di quell’importante traguardo raggiunto dalla città di parma quale capitale della cultura italiana 2020. Un obiettivo tanto meritato quanto impegnativo che impone a tutti, cittadini e istituzioni, senza esclusione di alcuno, di dare il proprio contributo perché la “cultura” possa affermarsi nella pienezza del suo significato ed essere quindi sinonimo di apertura, condivisione di idee e di valori, opportunità per migliorare e per migliorarsi. Anche i carabinieri, quindi, dicono “noi ci siamo” e ci saranno da una parte rendendo ancor più fruibile questo palazzo ai visitatori, dall’altra, ovviamente, continuando a garantire sicurezza a ogni evento culturale, ad ogni manifestazione della quotidianità.
I carabinieri ci sono e continueranno a esserci perché quell’espressione “carabinieri patrimonio delle comunità”, con cui qualche anno fa è stata concettualizzata l’essenza dell’istituzione, continui ad esprimere un elemento identitario: non autoreferenzialità ma solido legame con la gente; senso di appartenenza ad un territorio; concreta presenza sul territorio.

Presenza, che nella provincia di parma si sostanzia in modo significativo grazie a 45 presidi (più precisamente 36 stazioni territoriali e 9 forestali) riferimento esclusivo, quale forza di polizia a competenza generale, per 44 dei 45 comuni. Riferimento finanche per quella collettività, santa maria del taro, ai confini della liguria, dove, il non facile compito di presidiare il territorio, è oggi disimpegnato da 2 carabinieri, comunque forti della considerazione che ricevono da quelle genti e della certezza di essere articolazione di un dispositivo compatto e pronto a dare supporto senza indugio.
Sostegno che non viene solo dall’arma territoriale ma anche dalle specialità, significativamente presenti sul territorio della provincia e alle quali rivolgo il mio grazie per l’impegno profuso ed i risultati conseguiti, quali preziosi attori di un sistema di controllo ed intervento sinergico e coordinato nonché espressione di elevatissima professionalità e di abnegazione.

E’ proprio il termine abnegazione che ritengo sia la chiave di lettura per comprendere l’efficacia degli sforzi profusi, diuturnamente e senza risparmio di energia, non certo per gloria ma solo per tenere alto l’onore di essere uomini e donne dello stato.

Credetemi, quando guardo i miei carabinieri negli occhi e vedo nel loro sguardo il rammarico per non essere riusciti a raggiungere il prefissato obiettivo operativo o, invece, la soddisfazione nel rassegnare quanto conseguito, pur nella consapevolezza che per loro non potrà esserci niente di più che una pacca sulle spalle, mi emoziono ancora nonostante non sia più un carabiniere alle prime armi; e allora ripeto a me stesso che ciò che anima quel fare, altro non è che l’orgoglio dell’appartenenza ad un reparto e ad un’istituzione che della attenzione ai bisogni della gente ha fatto la sua unica e irrinunciabile missione.
Tutto questo, nonostante non sia facile rimettersi in testa il berretto che il vento della quotidianità qualche volta fa volare via: ma i carabinieri l’hanno sempre fatto e continueranno a farlo con la stessa intima convinzione di sempre. E a tal proposito mi viene in mente il grave incidente in cui, lo scorso 13 luglio, sono rimasti coinvolti 2 carabinieri della stazione di vigatto nel tentativo di bloccare dei malviventi responsabili di furto che, invece di fermarsi all’alt, li hanno cinicamente travolti. Quei malfattori, dopo qualche mese, sono stati identificati e tratti in arresto, ma uno di quei 2 carabinieri, oggi tra di noi, non è ancora potuto tornare in servizio e, nonostante tutto, non aspetta altro che poter rimettere in testa il suo berretto… Anche per questo, esterno a lui e ai 32 carabinieri che, nell’anno 2017, hanno subìto lesioni in servizio, la mia convinta gratitudine ed il mio orgoglio di comandante.

Gratitudine e orgoglio: 2 cifre distintive che non posso non appuntare alla giubba del comando provinciale di parma anche quando penso all’atto di generosità umana del comandante della stazione di colorno che, il 12 dicembre dello scorso anno, in occasione dell’alluvione che ha sorpreso quel comune, non ha esitato a tuffarsi nelle acque gelide del torrente parma per trarre in salvo un giovane ormai sopraffatto dalla furia della corrente.

Ma quello che più mi inorgoglisce di quel gesto, è il ricordare il volto di quel comandante che, uscito dalle acque e cambiata la divisa, era di nuovo tra la sua gente, nonostante il pallore del suo volto mostrasse con evidenza i segni dell’enorme sforzo fisico poco prima sostenuto.
Ma la storia dell’arma è soprattutto scritta, come dicevo poc’anzi, dalla quotidianità, da tanti piccoli grandi gesti, dalla pazienza nell’attesa e nell’ascolto, che sommati danno la dimensione dell’impegno.

Non mi piacciono le statistiche e i numeri, ma credo che talvolta da essi non si possa prescindere per rendere merito alla incondizionata disponibilità, presenza e sacrificio dei carabinieri.
23.000 servizi esterni, 400.000 persone identificate, 57.000 veicoli controllati, 130.000 risposte al numero di emergenza 112 nell’anno 2017 sono soltanto alcuni dei dati che ritengo possano rendere l’idea della diuturna attività di controllo svolta dai carabinieri della provincia di parma, impegnati 365 giorni all’anno, nei giorni feriali e in quelli festivi, di giorno e di notte, in servizi che fanno quella che nel linguaggio corrente è la prevenzione, affidata all’arma praticamente in via esclusiva fuori dal capoluogo di provincia.
E sul piano della repressione l’impegno ha continuato ad essere profuso con non meno slancio, perseguendo 17.800 reati dei 22.000 occorsi in tutta la provincia, quindi l’80% del totale, con la denuncia a piede libero di 3551 persone e l’arresto di 526, orientando gli sforzi in particolare verso quelle manifestazioni criminali che determinano maggiormente insicurezza influenzando negativamente la vita quotidiana della gente.

Mi riferisco soprattutto al diffuso fenomeno dello spaccio di stupefacenti, il cui contrasto ha fatto registrare nello scorso anno 125 arresti, 190 denunce a piede libero, oltre 323 segnalazioni di assuntori alla prefettura, 35 kg di sostanza stupefacente sequestrata, risultati di un’attività svolta in prevalenza in quelle aree urbane dove la popolazione sente fortemente compresse le proprie libertà per il dilagare del fenomeno.
Parimenti significativi gli interventi volti ad infrenare il non meno preoccupante fenomeno dei reati di genere, cioè di quei delitti che hanno come vittime donne e bambini.
La sinergica e tempestiva azione, coordinata dalla procura della repubblica di parma, oltre al qualificato contributo dell’associazione soroptimist, ha permesso di intervenire con immediatezza in ben 309 casi.

Altrettanto rilevante l’attenzione rivolta al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione che, con l’operazione “bocca di rosa” ha portato all’arresto di nr.15 componenti di un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento di 40 giovani donne di origine rumena; come pure l’impegno rivolto al diffuso fenomeno delle truffe agli anziani che, con l’operazione “fast & furius”, ha consentito di trarre in arresto un gruppo criminale operante non solo a parma ma in tutto il territorio nazionale.
Non posso non rendervi edotti anche di quanto fatto dai citati reparti speciali, autentici fiori all’occhiello dell’istituzione per le elevatissime competenze di settore. Ricordiamo quindi l’operato :
 del ris che ha trattato 4.724 eventi criminali verificatisi in tutto il nord italia, di cui 116 afferenti a reati di “omicidio”, 52 a “violenze sessuali”, 286 a “ rapine” ;
 del nas, da cui sono stati perseguiti 653 reati, sequestrati generi alimentari per oltre 6.700 tonnellate ed elevate 1.446 sanzioni amministrative;
 del reparto tutela agroalimentare che, in 7 regioni dell’italia settentrionale, ha controllato 536 imprese e sequestrato 38 mila tonellate di generi alimentari per un valore di oltre 2 milioni di euro;
 del nucleo ispettorato del lavoro che ha fatto luce, tra l’altro, su 287 casi di lavoro irregolare di cui 118 in nero;
 del gruppo carabinieri forestali, il cui ingresso nell’arma ha completato il ventaglio delle competenze a tutela del nostro ambiente e a cui va ascritto il merito di aver operato 3439 controlli nell’ambito della tutela dell’ecosistema, dello smaltimento illecito dei rifiuti e del benessere degli animali.

Un quadro, quello tracciato, che rende l’idea di un convinto impegno e di una condivisione di obiettivi e linee di azione che passano attraverso il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, e che coinvolgono in prima linea attori istituzionali quali la procura della repubblica di parmae, non di meno, associazioni di categoria e di volontari, istituti scolastici con responsabili e scrupolosi dirigenti e docenti che, per la delicatezza della funzione svolta, sono chiamati a giocare un ruolo determinante nell’impegno per la sicurezza.

Una sinergia, questa, che non può più fare a meno del contributo di ciascun cittadino, in quanto interprete primario di quel bisogno concreto di sicurezza verso cui deve essere orientata l’energia di tutti e che pertanto, con questa consapevolezza, ha il diritto-dovere di denunciare gli accadimenti criminali o anche solo di segnalare situazioni che possano preludere ad essi.

Avviandomi alla conclusione, sento il dovere di rivolgere il mio pensiero a chi oggi non c’è più, a quei silenziosi eroi dell’arma che, nell’adempimento del dovere di tutti i giorni, sono stati sorpresi da quell’imprevisto che avevano già messo in conto quando avevano indossato la divisa per la prima volta e che per taluni di loro si è tradotto in sacrificio.

Un sincero abbraccio giunga ai carabinieri in congedo delle sezioni della provincia ed all’amico generale giovanni cossu, presidente della sezione a.N.C. Di parma, per l’impegno profuso, che sostanzia come l’essere carabiniere non si esaurisca con il congedo dal servizio attivo.
E, con lo stesso trasporto interiore, torno a ringraziare i miei silenziosi carabinieri, tutti: e uso il termine “miei”, non certo per rimarcare un’appartenenza, ma solo per evidenziare una convinta condivisione di ideali.
Non di meno, ringrazio le loro pazienti famiglie, mamme, mogli, figli, da cui ogni giorno, prima di intraprendere il loro servizio ricevono il saluto e, sono sicuro, anche la silenziosa benedizione.
Grazie a tutti per essere qui con i carabinieri di parma.

Viva l’italia! Viva l’arma dei carabinieri”.

I RICONOSCIMENTI – NEL CORSO DELLA CERIMONIA SONO STATI CONSEGNATI ALCUNI RICONOSCIMENTI ATTRIBUITI A MILITARI E REPARTI DEL COMANDO PROVINCIALE E DEI REPARTI SPECIALI DI PARMA PARTICOLARMENTE DISTINTISI NELLE ATTIVITA’ OPERATIVE SVOLTE.

IN RELAZIONE ALL’OMICIDIO DI YARA GAMBIRASIO, SONO STATE CONCESSE ALCUNE RICOMPENSE A PERSONALE DEL RIS DI PARMA CONSEGNATE DAL PREFETTO GIUSEPPE FORLANI.

IN PARTICOLARE:

 – ENCOMIO SOLENNE DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI AL COL. GIAMPIETRO LAGO, AL MAGGIORE NICOLA STAITI E AL CAPITANO FABIANO GENTILE;

COMANDANTE E UFFICIALI ADDETTI DI REPARTO INVESTIGAZIONI    SCIENTIFICHE,  EVIDENZIANDO ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE, ASSOLUTO RIGORE SCIENTIFICO ED ECCEZIONALE PROFESSIONALITÀ, DIRIGEVA LA PIANIFICAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE, PER OLTRE CINQUE ANNI, E INSIEME SVOLGEVANO COMPLESSI ACCERTAMENTI TECNICO SCIENTIFICI DI BIOLOGIA MOLECOLARE, CHE CONSENTIVANO DI INDIVIDUARE UNA TRACCIA GENETICA RISULTATA DETERMINANTE PER L’IDENTIFICAZIONE E L’ARRESTO DELL’AUTORE DELL’EFFERATO OMICIDIO DI UNA MINORENNE. L’OPERAZIONE, CHE RISCUOTEVA L’UNANIME PLAUSO DELL’OPINIONE PUBBLICA E DELLE AUTORITÀ NAZIONALI, CONTRIBUIVA AD ESALTARE  IL  PRESTIGIO E IL LUSTRO DELL’ISTITUZIONE”.

ENCOMIO SEMPLICE DEL COMANDO UNITA’ MOBILI E SPECIALIZZATE CARABINIERI “PALIDORO”  AL TENENTE COLONNELLO MATTEO DONGHI, AL MAR.MAGG. VINCENZO NOBILE, AL MAR. CAPO GIORGIO AVANTAGGIATO.

COMANDANTE DI SEZIONE E ANALISTI DI LABORATORIO DI REPARTO INVESTIGAZIONI  SCIENTIFICHE,  CON  ELEVATISSIMA PROFESSIONALITÀ E NON COMUNE SENSO DEL DOVERE, DIRIGEVA, PARTECIPANDOVI PERSONALMENTE, E SVOLGEVANO COMPLESSI E ARTICOLATI ACCERTAMENTI TECNICO- SCIENTIFICI CHE CONSENTIVANO DI ACQUISIRE INCONFUTABILI ELEMENTI DI REITÀ A  CARICO DELL’AUTORE DELL’EFFERATO OMICIDIO DI UNA RAGAZZA 13ENNE, CHE AVEVA SUSCITATO PARTICOLARE CLAMORE NELL’OPINIONE PUBBLICA  E  NOTEVOLE RISONANZA MEDIATICA. LA POSITIVA SOLUZIONE DEL GRAVISSIMO CASO RISCUOTEVA INCONDIZIONATO PLAUSO E UNANIMI CONSENSI, ESALTANDO  IL PRESTIGIO DELL’ISTITUZIONE”.

ENCOMIO SOLENNE CONCESSO DAL COMANDANTE INTERREGIONALE CARABINIERI “VITTORIO VENETO” DI PADOVA AL BRIGADIERE CAPO MASIA RAIMONDO E ALL’APPUNTATO SCELTO GIANFRANCO D’AURIA, ENTRAMBI ADDETTI AL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI PARMA, CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:

ADDETTO A NUCLEO INVESTIGATIVO, EVIDENZIANDO ELEVATA PROFESSIONALITA’, SPICCATO ACUME INVESTIGATIVO E NON COMUNE SENSO DEL DOVERE, FORNIVA  RILEVANTE CONTRIBUTO A COMPLESSA E PROLUNGATA ATTIVITA’ INVESTIGATIVA SVOLTA NEI CONFRONTI DI SODALIZIO CRIMINALE RITENUTO RESPOSNABILE DI ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO FINALIZZATA ALL’ESTORSIONE, USURA, RICICLAGGIO, PORTO E DETENZIONE ILLEGALE DI ARMI DA FUOCO. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON L’ESECUZIONE DI 116 PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI E IL SEQUESTRO DI BENI MOBILI E IMMOBILI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 100 MILIORI DI EURO

ENCOMIO SEMPLICE CONCESSO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “EMILIA ROMAGNA” AL LGTN. C.S. FABRIZIO DOTTI, AL MAR. MAGG. FAUSTO MASSARI, AL MAR. CA. ALESSANDRA GRECO, AL BRIG. CAPO VINCENZO PERRONI TUTTI ADDETTI AL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI PARMA E AL BRIG. CAPO GIUSEPPE PREVITI, ADDETTO ALLA STAZIONE DI LANGHIRANO,. CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:

ADDETTI A NUCLEO INVESTIGATIVO DI COMANDO PROVINCIALE, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ e lodevole determinazione OFFRIVANO DETERMINANTE CONTRIBUTO A COMPLESSA INDAGINE CHE CONSENTIVA DI DISARTICOLARE UN gruppo CRIMINALE DEDITO ALLo spaccio di sostanze stupefacenti e alla consumazione di una rapina. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO DI 9 PERSONE, LA DENUNCIA IN STATO DI LIBERTÀ DI un ULTERIORe CORREo ED IL SEQUESTRO DI droga e REFURTIVA.”

ENCOMIO SEMPLICE CONCESSO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “EMILIA ROMAGNA” AL MAR. MAGG. FRANCESCO SCIANNA, ADDETTO ALLA STAZIONE DI PARMA OLTRETORRENTE, AL MARESCIALLO CAPO FILIPPO COLLANA, COMANDANTE DELLA STAZIONE DI COLORNO E ALL’APPUNTATO SCELTO MATTEO ZANICHELLI, ANCH’EGLI ADDETTO ALLA CITATA STAZIONE, CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:

COMANDANTE ED ADDETTI A STAZIONE DISTACCATA, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ, SPIRITO DI SACRIFICIO E NON COMUNI DOTI INVESTIGATIVE, FORNIVANO DETERMINANTE CONTRIBUTO A COMPLESSA ATTIVITÀ D’INDAGINE CHE CONSENTIVA DI DISARTICOLARE UN SODALIZIO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO DI 22 PERSONE E IL SEQUESTRO DELLA DROGA

 

A consegnare i riconoscimenti, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Presidente del Tribunale Pio Massa e il Vescovo Enrico Solmi.

 

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