Fratelli D’Italia, Bocchi: “Il Prefetto si preoccupa dei profughi ma non di lassismo e degrado”

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Due eventi velatamente opposti per connotazione geografica, quello che si consumava nella parte ovest della città, con lo sfregio al monumento ai caduti della Folgore, e quello dei pusher che con costante recidivanza persiste nella area San Leonardo, svelano per un verso un retrivo sentimento antimilitarista ed antipatriottico che pericolosamente si fa azione e per l’altro un opacismo identitario filo multiculturalista che genera lassismo e degrado.

Fa riflettere inoltre il fatto che il signor Prefetto di Parma abbia ritenuto di non commentare tali episodi decidendo altresì di intervenire, pubblicamente e con durezza, per condannare il rogo dell’ex caseificio di Lesignano destinato ai richiedenti asilo e per ribadire la necessità di proseguire nella (miope e sconsiderata) politica dell’accoglienza. Sembra insomma che da parte statale si offra la sponda e si assecondino quelle politiche comunali che ignorano, insieme alla realtà, i problemi e i malesseri di quei cittadini che le istituzioni tutte dovrebbero invece ascoltare, rappresentare e servire.
Una tendenza ideologica, quella che involge il percorso politico istituzionale cittadino, idonea ad assumere consensi tra quelli come i nuovi giunti che apprezzano l’arrendevole tolleranza, ma che realisticamente genera torpore nei nativi che mal apprezzano l’inerzia nella disciplina della difesa sociale.
Non vi è alcun interesse da parte dell’amministrazione a sostenere una campagna a sostegno della legalità.
Basti volgere l’attenzione in quartieri tradizionalmente in difficoltà come Oltretorrente e San Leonardo, Manifesti del degrado cittadino, riempiti di clandestini che ne mutano l’economia, che genera prodotto interno lordo direttamente dallo spaccio.
Una attività illegale quella della vendita al minuto di sostanze droganti che viene gestita senza pudore e sopportata loro malgrado da coloro che dovrebbero reprimerla.
Una stravagante tendenza delinquenziale esercitata a bordo di biciclette si è rapidamente diffusa in una fetta della città, costringendo coloro che vi dimorano a convivere con le sentinelle agli angoli delle strade.
Il quartiere in questione (San Leonardo) è dotato di un nuovissimo distaccamento di polizia municipale che però serra la clair allo stesso orario in cui montano in servizio i pusher africani in cibatte e telefonino.
Non è stato risparmiato neppure ai cittadini di stipendiare un delegato alla sicurezza, fresco di nomina a ” rinforzo” dell assessore alla sicurezza, evidentemente in difficoltà.
Chi non è aduso a pratiche di tutela urbana, quale il comune cittadino, suggerisce al sindaco, in attesa che le forze di polizia alleggeriscano la portata delinquenziale, di destinare una pattuglia automontata della municipale per parcheggiarla con i lampeggianti in azione agli angoli dove le giovani “risorse” si impiegano nella loro ” attività commerciale “: non solo nel quartiere San Leonardo, centro nevralgico dei trafficanti, ma anche nelle altre strade raggiunte dall’infezione  (Via Savani, Via Lanfranco, Viale dei Mille e Viale Vittoria).
Insomma: il fallimento della giunta comunale è sfacciatamente evidente.
Un azione politica, la loro, tesa a distruggere l’identità parmigiana dalle fondamenta, erodendo il senso di appertenza dei cittadini al loro territorio, degradandolo e trasformandolo in vere e proprie zone franche africane.
Il lassismo che si fa azione.
Coordinamento comunale Parma Fratelli d’Italia AN
 
Priamo Bocchi

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