E’ arrivato il gong del calciomercato, al Parma è arrivato l’agognato attaccante, per Daniele Faggiano il momento dei bilanci. Ma anche di riposare, e di togliere un sassolino dalla scarpa, anzi, un masso, quello incagliatosi li dopo i veleni e le accuse dopo Parma – Ancona.
Ora che l’inchiesta è stata archiviata, il diesse si sfoga:
“Ci tengo a fare un’analisi, visto che se ne leggono di cotte di crude. La prima cosa che ci tengo a dire è che sono rimasto deluso dal comportamento di tutti. La nostra squadra è stata bistrattatabh
“Ci tengo dopo il mercato a fare un’analisi, visto che se ne leggono di cotte di crude. La prima cosa che ci tengo a dire è che sono rimasto deluso dal comportamento di tutti. La nostra squadra è stata bistrattata per la partita dello scorso anno con l’Ancona. Se a voi è passata a me no, nemmeno alla squadra. Non ce l’ho con nessuno in particolare ma con tutti, incluso con me stesso. Spesso dimentichiamo che dietro al calcio c’è una famiglia, gente con dei valori. Essere attaccati così superficialmente, attaccare cinquanta, cento persone che lavorano nel Parma e per il bene del Parma non va bene. Sono stati fatti titoloni, c’erano certezze da parte di tutti, poi come volevasi dimostrare arriva il fax che dice che tutto è stato archiviato perchè non c’è nulla, e vedo poche righe sulla vicenda. Ma mi aspettavo delle scuse. Questa è una società formata soprattutto da tifosi, da gente che vuole bene al Parma. Se gli attacchi mi arrivano da fuori è un conto, ma se vengono da dentro mi fanno più male. Noi del Parma qualche scusa ce la aspettiamo”.
Che stagione attende il Parma? “Il dobbiamo non esiste. Esiste il lavoro, cercare di fare bene cercare di impegnarsi sempre, di avere una sana competizione dentro e fuori dal campo. Non dobbiamo avere paura o presunzione ma essere una via di mezzo”.
Ora che il mercato è finito, cosa passa per la testa di un direttore sportivo? “Ora la testa è meno piena di pensieri. In questi giorni non ho pensato alla partita contro il Novara, perché ho aspettato chiamate, chiuso in albergo. Quando il Napoli mi ha chiamato per accordarci per Dezi ero dietro la porta dell’albergo, pronto, perché non volevo mollare. E ne approfitto per ringraziare sia Vigorito che Di Somma, che sono stati onesti e hanno accontentato la volontà di Ceravolo. L’incontro decisivo è stato fatto alle 3 di notte in un hotel. Ora sento il bisogno di staccare, ma pensiamo a Novara, a fare bene e a continuare con la mole di gioco che abbiamo fatto venerdì scorso”.
Questa sarà una stagione di assestamento o si può puntare a qualcosa di più? “Io dico assestamento perché non voglio che si creino quelle aspettative esagerate che ci portano a dei pensieri troppo alti, ma dobbiamo stare con i piedi per terra. La squadra è competitiva, abbiamo due giocatori per ogni ruolo, le partite sono tante e possiamo sfruttarli tutti. Io non voglio creare quell’attesa tale per cui in caso di passo falso possa succedere un patacrack: l’anno scorso a un certo momento eravamo tutti sconfortati. Questo è un campionato competitivo livellato verso l’alto. Vorrei costruire nel tempo, piano piano, e Dezi e Barillà fanno parte di questo tipo di scelta”.
Come giudica il mercato del Novara, nostro prossimo avversario? “Hanno preso un ottimo giocatore come Sciaudone. Novara è una realtà consolidata, sempre fastidioso giocare lì”.
Dal mercato sono arrivati giocatori che consideravate di prima o seconda scelta? “Non c’erano prime o seconde scelte ma giocatori funzionali, chi riuscivo a prendere prima andava bene, non c’era una vera e propria griglia. Chiaro che poi devo regolarmi con i soldi e con quello che potevo spendere”.
Un voto al suo lavoro? “Lo scorso anno non me lo avete dato ma forse perché non sono andato male. – scherza – Andiamo per gradi, aspettiamo gennaio e poi maggio”.