Parma Calcio, cronistoria di un terzo posto. Le tappe fino a oggi. E ora?

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Se il Parma avesse avuto lo stesso ruolino di marcia ottenuto con la gestione Roberto D’Aversa da inizio campionato, senza considerare le due gare con alla guida Stefano Morrone, avrebbe gli stessi punti del Venezia.

Di conseguenza, se il Parma avesse corso sempre a questo ritmo…ora non piangeremmo per la sconfitta contro il Fano.

Numeri, ovviamente, solo numeri. Che non vogliono tirare ulteriori responsabilità addosso a Gigi Apolloni & Co., o santificare Roberto D’Aversa.
Gestione Apolloni

Gestione D'Aversa

Quanto precede vuole solo essere un’analisi il più oggettivo possibile dell’andamento del Parma fino ad oggi. Ha giocato male sotto la gestione Apolloni, partendo rallentato contro il Modena, vincendo a tratti, regalando spettacolo forse sono nella rimonta di Pordenone (con la complicità dei friulani che sono la squadra che fa il miglior calcio del girone).

Il 13 Ottobre, dopo la sconfitta casalinga contro la Feralpi, la conferenza di Scala Minotti e Galassi a difesa di Apolloni: “Siamo quattro, ma siamo uno, avanti tutti insieme” (RILEGGI) nel giorno in ci ci si attendeva l’esonero.

Poi, la ripresa, lenta, ma reale. Il primo posto sfiorato, mentre Bassano e Venezia rallentavano: servivano tre punti a Macerata, ma è finita con uno zero pari tremendo (RILEGGI: Il Parma soffre di vertigini: a Macerata è uno scialbo zero pari), la sconfitta interna con il Padova, quattro sberle il 20 di Novembre (RILEGGI: POKER PADOVA, IL PARMA AFFONDA).

Poi, il terremoto: Apolloni esonerato, Scala Minotti e Galassi dimissionari. (RILEGGI: Ferrari dopo il ribaltone: “Una decisione dolorosa, ma abbiamo il dovere di provare a vincere”).

Due giornate di Morrone, senza diesse. La squadra che ha ricominciato a mostrare almeno gli attributi. La presentazione di D’Aversa, al termine della gara contro l’Ancona.

L’arrivo del diesse Faggiano. La vittoria a Bolzano, il pareggio interno con il Teramo. Poi la vittoria nel derby, l’inizio del decollo e delle nuove speranze. Un Natale tranquillo. 

Poi di nuovo bene, fino a Venezia. Due gol di vantaggio, Canini che si fa cacciare fuori, la sofferenza, i gol rimontati. I punti di distacco che restano tre quattro perché i veneti sono avanti negli scontri diretti. Il nervosismo.

La vittoria interna contro il Pordenone, in rimonta. La zuffa e la squalifica di Faggiano.  Brutti e vincenti a Bergamo, poi ancora, sempre meno belli. Fino al pari interno col Forlì, il crollo nervoso della rincorsa. Le squalifiche di Calaiò e D’Aversa. Il pareggio a Mantova, brutto e molle.

E Fano, domenica: la prima sconfitta della gestione D’Aversa. Una partita giocata meglio, che contro Mantova e Forlì, ma caratterizzata da troppi errori sottoporta.  Che è forse fisiologica, dopo la grande rincorsa, e sarebbe stata indolore se il Parma non fosse partito ad handicap.

Il Venezia vola, ha steso anche il Bassano, con un gol al 95′, ha ritmi imbarazzanti. Il Padova ha passato i ducali, ora terzi, col Pordenone in rimonta che chiede strada. 

Ed il futuro, martedì pomeriggio, 21 marzo, parlerà Marco Ferrari, cosa dirà? Striglierà la squadra, dopo che già Faggiano e D’Aversa hanno detto la loro (senza mezze misure) nel dopo gara? 

Obiettivo, ripartire. Nel mirino i play off (RILEGGI COME FUNZIONANO), la possibilità che in B 4-5 squadre “saltino” per i bilanci fuori posto, liberando più posti. La consapevolezza di essere forti, troppo per rimanere in Lega Pro.

E una domanda: ma che vi sta succedendo?

 

 

 

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