Scala: “Apolloni è tutti noi, siamo una squadra e chi critica lui critica noi. Andiamo avanti tutti insieme”

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E’ andata in scena giovedì mattina a Collecchio la conferenza stampa di Nevio Scala, Lorenzo Minotti e Andrea Galassi: presidenti e direttori sportivo e tecnico del Parma Calcio.

Un incontro sentitamente voluto dalla società, Presidente in primis, per fare chiarezza su voci e critiche. “Apolloni siamo tutti noi” – ha detto, mettendo a tacere ogni critica, e tarpando le ali a chi immaginava un (fantasioso, considerato che ad oggi allena lo Swansea) ritorno di Francesco Guidolin.

Nessun ridimensionamento, Lorenzo Minotti attaccato per il suo “doppio lavoro”, essendo anche commentatore Sky, viene difeso da Scala (“e’ un valore aggiunto – commenta il presidente), s’impettisce e ammette “siamo una squadra nata per vincere”.

Peccato che perda, nonostante anche Andrea Galassi ammetta: “Abbiamo giocatori di livello, presto usciranno i veri valori”.

Aspettiamo dunque, confidando che almeno sabato sera, a casa del fanalino di coda Forlì, ripescato all’ultimo attimo dalla D e senza velleità, arrivino i tre punti.

Le parole di Nevio Scala –  “Io ho ricevuto un compito, quando sono stato nominato presidente del Parma Calcio. E ho accettato, scegliendo la mia squadra. Con questa squadra andremo avanti, insieme e compatti, e questa squadra gode della mia stima che non cambia per una vittoria o una sconfitta. Gigi è il nostro allenatore, non ha bisogno di essere difeso, ma non capisco perché tante critiche nei suoi confronti: nello scorso campionato non ha perso una gara, resterà negli annali, e ora viene criticato per una sconfitta? Apolloni siamo noi, io, Minotti, Galassi. E chi critica lui critica tutti noi”.

Dunque, il primo in discussione è il Presidente stesso –  “Prima sono io in discussione, valutando le cose sbagliate e giuste che stiamo facendo – ammette Scala. Annunciando che stasera ceneranno tutti insieme a casa Pizzarotti, sorseggiando Malvasia e Lambrusco. “Siamo tristi ma non depressi, abbiamo il compito di informare i soci e la proprietà di quello che sta succedendo”.

Informare i soci, dopo aver parlato con la squadra mercoledì – “Ho dato un apporto psicologico, nulla di più” – la fa breve. Il mio intervento non porterà chissà cosa, ma forse dal punto di vista psicologico qualcosa muoverà. Ho trovato un gruppo molto tranquillo, che forse deve migliorare dal punto di vista psicologico. Siamo un team di lavoro che se le cose non dovessero andare bene si smonta. Io sono il responsabile e non scaricherò mai nessuno. C’è pochissimo da migliorare, solo la convinzione. Ho parlato con Sandro, Lucarelli, mi ha detto che non stanno bene dopo la sconfitta, ma io gli ho detto che le sconfitte a volte fanno bene. Se i ragazzi parlano tra di loro e si mettono in testa che sono la squadra più forte del campionato non ci sarà nessun problema. Bisogna solo che si sfrutti il cervello per fare le cose buone”.

Le parole di Lorenzo Minotti – “Può capitare di perdere una partita, succede. Esiste anche l’avversario, nel corso della stagione ci possono stare dei passaggi a vuoto, quello contro la Feralpisalò è stato uno di questi. Loro hanno giocato al 1000 per cento,  non ci ha surclassato ma ci siamo fatti prendere dal nervosismo ed è venuta meno la lucidità. Sono fiducioso però. Anche io avrei sperato di avere 16, 20 punti. Ma dobbiamo guardare avanti, non indietro.

Sui tifosi – “Normale che chiedano, normale che pretendano e fischi. E’ chiaro che qualcosa ha sbagliato anche la società, ci stiamo riflettendo. Dobbiamo metterci in testa che la lega pro è un campionato maschio, difficile, con squadre “brutte e cattive”, altre più tecniche, altre che stanno andando molto bene e cavalcano il loro momento.

Sul mercato – “Agostinho Ca? La nostra intenzione è quella di tesserarlo, ma facendo le ultime verifiche c’è la possibilità che il Barcellona, avendo compiuto 23 anni a luglio, possa chiedere i costi di formazione. Solo se sarà libero e svincolato lo tessereremo perché ci ha dato buone impressioni”.

Sulla mission – “Abbiamo il mandato, il dovere di vincere il campionato, perciò dobbiamo lavorare, crescere e costruire un gruppo. Le prestazioni sono state alterne: all’inizio abbiamo avuto dei problemi di condizione atletica e abbiamo sofferto dal punto di vista tecnico; successivamente abbiamo cercato gli equilibri sotto il profilo tattico. Contro la FeralpiSalò siamo mancati a livello dell’approccio, mentre col Venezia abbiamo perso per delle ingenuità. Quello dell’altra sera è stato un passaggio a vuoto, ci abbiamo messo del nostro, ma non dobbiamo vergognarci di dire che a volte si incontrano squadre che sono nella serata giusta”.

Le parole di Andrea Galassi –  “Questa squadra è stata costruita sulla concretezza, sulla personalità, sul saper reggere le situazioni. Abbiamo concordato, tutti insieme, chi confermare, che giocatori cercare.  Alla fine i giocatori nuovi sono nove, non è facile dare al gruppo una solidità e una concretezza. Quando questa squadra troverà una serie di risultati positivi, i valori verranno fuori”.

Anche se manca qualche punto – “Tutti avremmo voluto avere più punti. Ma a fare la differenza sono tre punti, una vittoria o una sconfitta. Da 13 a 16 punti non si può dire che abbiamo sbagliato tutto. E’ chiaro che ci sono nove giocatori nuovi, diamo loro il tempo”.

Sul mercato – “Non sarà un giocatore a cambiare la squadra, abbiamo due, tre mesi per fare delle analisi. Questo non deve essere un alibi perché qua ci sono dei giocatori che l’anno scorso hanno fatto dei risultati in serie B, non è pensabile che non la facciano in Lega Pro.

Questa squadra è in via di sviluppo, crescerà. Quando abbiamo vinto il campionato col Cesena, in questo periodo, avevamo 13 punti. E abbiamo vinto il campionato. Questa squadra, se abbiamo pazienza tutti, arriverà dove deve arrivare.

Abbiamo giocatori importanti, di spessore, che possono fare la differenza. Lasciamoli lavorare, diamogli fiducia, questo isterismo non va bene, nel calcio serve equilibrio e due sconfitte non possono buttare via il nostro lavoro. Serve tempo, tempo al tempo”.

 

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