Editoriale: una scelta necessaria – Terremoto Parma: esonerati Apolloni Minotti e Galassi, Scala si dimette – LA LETTERA (POLEMICA) DI ADDIO

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Tanto tuonò che alla fine piovve: la sconfitta casalinga 4-1 contro il Padova, tre giorni dopo, è costata il posto al tecnico, Gigi Apolloni, al direttore sportivo, Andrea Galassi, e al direttore dell’area tecnica Lorenzo Minotti. 

Dimissionario il Presidente Nevio Scala. 

La squadra, provvisoriamente, è stata affidata a Stefano Morrone: tanti, troppi, gli scenari che ora si aprono.

QUALE LA CAUSA DELLA DECISIONE? – Forse, a far saltare i nervi alla dirigenza, le dichiarazioni un po’ “molli”, senza verve ne ammissioni di colpa, di Minotti e Apolloni dopo la sconfitta. Forse, solo la sconfitta stessa. Scala aveva più volte ribadito che “noi quattro siamo tutt’uno, via uno via tutti”.

Bene, ecco dunque tutti via.

QUALI SCENARI SI APRONO ORA? E’ troppo presto, per immaginarlo, troppo fresca la ferita che sa di shock. Sicuramente, questo cambio di rotta rappresenta il crollo del progetto Parma, di calcio biologico fondato sulla squadra che fu. 

Cosa sarà ora? I primi nomi a girare quelli di Delio Rossi, Pasquale Marino, che la comunità crociata non gradirebbe per nulla, Francesco Guidolin, per contro, graditissimo.

Qualcosa di più chiaro, si saprò probabilmente mercoledì mattina nella conferenza di Marco Ferrari. A fare male, malissimo, il fallimento di un progetto iniziato con la rifondazione e terminato nel peggiore dei modi.

IL COMUNICATO DELLA SOCIETA’ – La Società Parma Calcio 1913 comunica di aver sollevato dai rispettivi incarichi di responsabile area tecnica, direttore sportivo e allenatore Lorenzo Minotti, Andrea Galassi, Luigi Apolloni e di aver preso atto delle dimissioni di Nevio Scala dalla presidenza del Consiglio di Amministrazione.

La prima squadra viene temporaneamente affidata all’allenatore della formazione Berretti Stefano Morrone.

La proprietà del Parma Calcio 1913 desidera ringraziare di cuore Nevio Scala, Lorenzo Minotti, Andrea Galassi e Luigi Apolloni che con la propria passione e professionalità hanno contribuito a compiere il primo passo della rinascita del club.

Domani, mercoledì 23 novembre 2016, alle ore 11.00 a Collecchio si svolgerà una conferenza stampa del Vice Presidente Marco Ferrari.

LA LETTERA DI ADDIO – In serata, dopo la loro giornata più lunga, Scala, Apolloni, Minotti e Galassi hanno fornito la loro versione dei fatti, carica di amarezza e sottilmente pungente con una lettera ai media. Eccola:

“Desideriamo esprimere alcune considerazioni in merito al nostro esonero avvenuto oggi e alle conseguenti dimissioni del presidente del Parma calcio 1913. Accettiamo la decisione che ci riguarda e ci sentiamo responsabili per non essere riusciti a rispondere alle aspettative della proprietà.
Non è mai mancata la passione, l’impegno e la volontà: siamo profondamente dispiaciuti ma al contempo sereni per aver svolto il nostro lavoro con professionalità, onestà e dedizione. Siamo tuttavia sorpresi di questa decisione perché avevamo la certezza di un progetto che si nutriva di logiche differenti da quelle dei risultati, dei social e dell’apparire.
Avevamo sposato l’idea e i valori di una società che aveva dichiarato e si era impegnata pubblicamente a interpretare il proprio ruolo per “un calcio diverso”, etico ed espressione della rinascita sportiva di una città, ma prendiamo atto di questo nuovo inaspettato atteggiamento. Vogliamo ribadire il nostro amore per questa città e per i suoi tifosi: siamo stati sostenuti da una curva fantastica e ci sentiamo legati in modo indissolubile a questa squadra e a questa maglia.
Auguriamo al Parma di ritornare al più presto ai massimi livelli del calcio italiano. Un abbraccio ed un “in bocca al lupo” a tutti i nostri calciatori e a tutti i collaboratori con i quali abbiamo condiviso la nostra esperienza a Parma”.

Nevio Scala
Lorenzo Minotti
Andrea Galassi
Gigi Apolloni”

EDITORIALE – UNA SCELTA NECESSARIA – Il day after è forse ancora più “strong” della “Tuesday night”. All’incredulità per il terremoto che ha ribaltato l’assetto del Parma Calcio lascia pian piano il pensiero che sia stato uno strano sogno.
Ma no, non lo è.
Dopo il crack del Parma Fc, però, questa è sicuramente la notizia che fa più fragore. Via tutti. Via Apolloni, Via Minotti, Via Galassi. Via Scala per autoinduzione.

Sotto il profilo “del cuore” – Sotto il profilo del cuore tutto ciò fa malissimo. Malissimo ai ventimila e oltre che, come la sottoscritta, si sono innamorate del calcio di Scala. Quello di cui Minotti e Apolloni erano i pilastri difensivi, ma c’era Taffarel, Donati, Gambaro, Grun, Melli, Zoratto, Osio, Cuoghi, Brolin.
Scala era l’allenatore, il resto, è storia. Ma era, appunto, un altro tempo.
Nell’estate, i primi scricchiolii di questo grande amore: il gran rifiuto a Sandro Melli, le promesse di rientro in organico, poi il no, nemmeno troppo motivato, che ha un po sconquassato l’amore coi tifosi. Che ha fatto rimettere in discussione quel progetto di calcio biologico, diverso, puro, iniziato dalle ceneri del fallimento.

Progetto fallito – Diciamocelo. Scala, Apolloni, Minotti, Galassi, rimarranno gli artefici della primo gradino della risalita dopo la caduta nei Dilettanti. Questo nessuno lo toglierà mai dagli annali, dalle menti, dalla storia della società.

Il loro allontanamento rappresenta la fine di un progetto. Il crollo di un’idea di calcio biologico, diverso, più puro, meno figlio delle logiche del business sportivo.
Che Apolloni come allenatore non convincesse, serpeggiava già la scorsa stagione. Poi, chi vince per manifesta superiorità, ha sempre ragione. Critiche archiviate. Ma se fai fatica ad allenare in D…dove giochi contro, con il dovuto rispetto, manovali nel dopo lavoro e campioni in erba, è chiaro che in C (oggi Lega Pro) puoi fare crack. Ed eccolo.

Giocatori fuori ruolo, giocatori che deludono, nessun collante in campo tra i reparti. Gioco che latita, vittorie figlie di iniziative dei singoli.

Che Minotti e Galassi abbiano sbagliato qualcosa in estate, lo dice la mancanza, sempre lamentata, di un centrocampista. Di un fluidificante vero, e di categoria. Se poi abbia ragione chi sostiene che gli altri acquisti siano ex giocatori bolliti, lo dirà il tempo: ora, con il cambio shock dei quadri tecnici, dovranno dimostrare di non esserlo.

Scala, merita un discorso a parte. Chi glielo ha fatto fare, si chiedevano in tanti. Rischiare di macchiare la sua immagine, il ricordo lasciato in città….ma ci ha creduto. Ha provato. Forse se avesse ingerito di più nelle scelte di mercato e in quelle tattiche, non saremmo qui a parlarne. O forse il calcio è cambiato troppo, e lui non è rimasto…al “suo” Parma, imbelle davanti a un tracollo. Che non cancellerà mai quanto fatto negli anni novanta, sia chiaro.

Pugno duro della società – La decisione presa martedì sera, probabilmente meditata nel tempo e maturata durante la sconfitta contro il Padova sotto gli occhi dei sette “grandi imprenditori” che hanno investito e investono sul “Progetto Parma”, comunicata alla dirigenza al Tardini (e cui è seguito l’addio di Scala) è una dimostrazione di forza e d’intento. Dovuta. Necessaria.

E’ un esborso di denaro importante, Minotti Galassi e Apolloni avevano un contratto sino al 2018. E’ la dimostrazione che non va tutto bene, che non si subiscono tacitamente le vicende.

E’ un’ammissione di colpa, di aver commesso errori, e la dichiarazione, per la piazza e la città, che si vuole cambiare rotta. Costi quello che costi, dal rinnegare il progetto tanto amato al cambiare tutto.
La conferenza di Marco Ferrari ci dirà il resto. Sabato in panchina andrà Morrone, niente ritorno per Crespo, troppo legato al passato. Poi arriveranno i Big: Pierpaolo Marino diesse, Delio Rossi in panca. Bolliti anche loro? Speriamo di no.

(Francesca Devincenzi)

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