La causa per truffa di Parmacotto ai danni di Simest (agenzia ministeriale per lo Sviluppo economico legata alla Cassa depositi e prestiti) sarà trasferita presso il Tribunale di Modena per competenza territoriale, come preventivato.
Il finanziamento da 11milioni venne infatti erogato presso una filiale modenese della Banca Unicredit.
La vicenda giudiziaria, lunga e ramificata, va di pari passo con quella legata all’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti di Bologna contro l’ex patron Marco Rosi, il figlio Alessandro e l’ex direttore amministrativo Marco Delsante, accusati di aver ottenuto il maxi finanziamento da Simest gonfiando le fatture per non far trasparire la pessima condizione finanziaria dell’azienda (RILEGGI LA VICENDA).
Scongiurato il fallimento grazie alla concessione del concordato in continuità (RILEGGI), reso possibile anche dallo sblocco di 11milioni di euro precedentemente sequestrati per una truffa ai danni del stato tramite un falso in bilancio, reato prescritto (RILEGGI), martedì si è aperto, come l’udienza preliminare, il processo l’ex patron Marco Rosi e per l’ex direttore finanziario Marco Delsante, entrambi accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Ma gli avvocati hanno chiesto, ed ottenuto, il trasferimento a Modena. Allungando ulteriormente i tempi della macchina della giustizia. “E io pago” – commentano a dentro stretti gli ex dipendenti. Senza più impiego e, a oggi, senza un perché.
