Omicidio di Gabriela e “la Kelly”: arrestato Samuele Turco

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Da Natale alla Befana, tanto è durato il giallo del duplice delitto nel casolare di San Prospero sede dell’Angelica Vip Club. La svolta nelle indagini è arrivata mercoledì in tarda serata quando Samuele Turco, ex fidanzato di Gabriela Altamirano, è stato fermato dagli uomini della Questura.

L’uomo è stato prelevato dal reparto Diagnosi e Cura del Maggiore, dove era ricoverato dopo aver ingerito un detergente, sabato, forse per sfuggire all’ennesimo interrogatorio e accompagnato, in manette, in Questura, dagli agenti della Mobile diretti da Cosimo Romano.

L’accusa è di duplice omicidio volontario di Gabriela Altamirano e Luca Manici, travestito conosciuto in città come “la Kelly”. Da valutarsi eventuali aggravanti, come la premeditazione e la crudeltà. A incastrare colui che da sempre è stato il primo indiziato del crimine, lui che aveva allertato la Polizia, lui che aveva trovato il corpo di Gabriela, ci sarebbe l’arma del delitto, un coltello, utilizzato per straziare il corpo di Gabriela, strangolata anche con un laccio, in un impeto di gelosia e rabbia, ma anche per uccidere Kelly, probabilmente rea, secondo l’uomo, di essere amica dell’argentina, di starle vicino, di allontanarla da una storia insana, ritrovata dagli investigatori.

Personaggio controverso, instabile, in questi giorni Turco ha pubblicato sul suo profilo Facebook alcuni messaggi d’amore per Gabriela, quella donna che ormai non lo voleva più, che aveva deciso di troncare la convulsa relazione dopo l’invio, da parte di lui, di sue foto intime a tutta la rubrica. Lui si struggeva, perdeva peso, la cercava.

Diverse erano state le chiamate ai Carabinieri della donna perché l’uomo faceva appostamenti sotto casa sua, ma lui, impassibile, riempiva i social di frasi tipo “vorrei tornare a quando ci siamo dati il primo bacio”, “è brutto svegliarsi e non trovare più scritto buongiorno mi amor”.

Le indagini sono durate una settimana esatta prima di avere ragionevoli prove per fermare il principale sospettato, condotto in Via Burla al termine di una notte d’interrogatorio. Una settimana in cui Turco ha continuato a postare frasi di odio e amore, minacce suicide, foto, spesso poi rimosse senza lesinare interviste in cui professava la propria innocenza.

Ora è anche caccia all’eventuale complice, che avrebbe accompagnato Turco (la sua auto era al casolare, in uso a Gabriela) e forse aiutato a nascondere l’arma.

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