Parma – Reggiana, il 28 la decisione sulla trasferta

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Foto Reggio Online ©

C’era un tempo in cui, in occasione di Parma-Reggiana, i tifosi granata, che allora si chiamavano sportivi, partivano con la propria auto dalla città o dai paesi della provincia, arrivavano al “Tardini”, guardavano la partita, imprecavano contro arbitro e avversari e poi se ne tornavano a casa. Oggi, tutto questo è un film di fantasia.

Nel 2023, probabilmente nessun reggiano potrà varcare i ponti sull’Enza e assistere al derby del prossimo 2 settembre. Dopo i cinque durissimi Daspo emessi nei confronti di tifosi della curva della Reggiana e, viste le reiterate reciproche provocazioni comparse su muri e social fin dal giorno in cui uscì il calendario, la questura di Parma sarebbe intenzionata a chiedere all’Osservatorio di vietare la trasferta dei reggiani nella città ducale. E potrebbe non essere la sola.

Il prossimo 23 settembre lo Spezia ha ufficialmente dichiarato che lo stadio Picco sarà inagibile e quindi la partita casalinga con la Reggiana sarà giocata a Cesena. Considerato che spezzini e reggiani transiterebbero sulla medesima autostrada, è scontato che le autorità impediscano la trasferta ai tifosi ospiti, cioè i granata.

E’ infatti attesa per il 28 agosto la decisione sulla trasferta al Tardini per i tifosi della Reggiana. Lo scrive Reggionline, che riporta come l’Osservatorio valuterà anche in base ai pareri provenienti dalle due questure. Sulla decisione rischiano di pesare i recenti Daspo dopo i fatti di Fiorenzuola, a margine del match di Coppa Italia tra Reggiana e Pescara dello scorso 6 agosto.

Al momento, l’ipotesi di un divieto di trasferta per i tifosi granata appare piuttosto concreta.

C’era una volta il calcio. La partita più attesa dell’anno, o da anni. Adesso si rischia li scontri si spostino, perchè diciamocelo, nei tempi di whatt’s app, ci si da appuntamento per darsela di santa ragione al casello, in autogrill, sul ponte di qua o di la dall’Enza, mica serve lo stadio per forza, e che la partita perda la cosa più emozionante: il pubblico.
E ci perderemmo tutti. Calcio in primis.

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