Il fidanzato non piace ai genitori: giovane segregata in casa e picchiata

La vicenda a Busseto. La ragazza, di origini orientali, è stata affidata a una struttura protetta

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La Stazione Carabinieri di Busseto ha interrotto una lunga storia di maltrattamenti di cui è stata vittima una ragazza di origini orientali. Da quando il padre e la madre avevano scoperto la sua relazione con un coetaneo residente in un’altra provincia, non gradito alla famiglia, la giovane si era vista sottrarre il cellulare e i documenti, ricevendo contestualmente il divieto di uscire di casa. Quella “storia d’amore” doveva terminare.

Impossibilitata a comunicare e a spostarsi – e  di fatto segregata nella sua casa di Busseto – aveva provato a reagire, in molteplici occasioni, venendo però messa a tacere con metodi rudi, ricevendo ripetute percosse che in un’occasione, a inizio 2021, l’avevano costretta a letto per alcuni giorni.

Nel pomeriggio di sabato il suo fidanzato, un connazionale, si à presentato nella caserma dei Carabinieri di Busseto per denunciare la situazione, portando alcune conversazioni che la ragazza era riuscita a inviargli di nascosto, spesso di notte, accedendo a Facebook dal computer di casa.

Durante la verbalizzazione il giovane stesso si è accorto che la ragazza era on-line e, spaventato, ha mostrato ai militari una richiesta di aiuto in diretta.

I militari hanno preso possesso del telefonino, qualificandosi e, accertato che la ragazzza diceva di essere in imminente pericolo, sono corsi nell’abitazione della famiglia per interrompere l’ennesima violenza.

La giovane, poco più che ventenne, è stata messa al siicuro, e ha raccontato una storia di maltrattamenti, violenze, minacce e privazioni che proseguiva ormai da settimane. Al termine i Carabinieri, in accordo con l’autorità Giudiziaria, l’hanno scortata a casa per permetterle di raccogliere alcuni effetti personali e lasciare, finalmente, quel luogo di sofferenza.

I due genitori, entrambi cinquantenni, sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia, percosse e violenza privata.

 

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