Machachi usati per gli esperimenti: la Lav accusa anche l’Università di Parma

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Un progetto dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Ateneo di Parma, finalizzato allo studio della cecità, indotta per danno cerebrale e non per trauma, è finito sotto accusa. La Lav-Lega anti vivisezione, ha denunciato il fatto: dai quattro ai sei macachi verranno sottoposti ad un intervento al cervello per essere studiati nei successivi cinque anni. Poi verranno sottoposti ad eutanasia. Il progetto di ricerca ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro e si chiama “Lightup-Turning the cortically blind brain to see”.

I macachi attualmente si trovano nei laboratori dell’Università di Parma, mentre il progetto afferisce alla facoltà di Psicologia di Torino, che precisa: “gli animali non verranno resi ciechi. Sarà prodotta una macchia cieca, circoscritta a una zona di pochi gradi del loro campo visivo e limitata ad un solo lato (destro o sinistro). Questa operazione ha un impatto minimo e l’animale resterà in grado di vedere e spostarsi normalmente, alimentarsi e interagire con i propri simili. Inoltre il cervello non è un organo sensibile e non ha recettori per il dolore“.

L’Ateneo torinese assicura anche che “tutte le procedure e gli aspetti etici sono stati vagliati e autorizzati prima dal comitato etico dell’Unione Europea, poi dai comitati etici e dagli organismi per la tutela del benessere animale delle Università di Torino e Parma e infine dal Ministero della Salute. Al progetto – prosegue l’Università – è stato riconosciuto un valore ‘traslazionale’ ovvero con ricadute sulla salute umana. L’obiettivo è validare procedure riabilitative che permettano il recupero della vista a pazienti ciechi in seguito a una lesione al cervello“.

Il progetto comporta l’uso di macachi da sottoporre a un lungo periodo di training con immobilizzazione in più parti del corpo per ore, quasi tutti i giorni, per settimane o addirittura mesi, e all’asportazione chirurgica di aree della corteccia visiva al fine di renderli clinicamente ciechi di revocare immediatamente l’autorizzazione al progetto di ricerca e permettere la libertà a questi animali in un centro di recupero idoneo“. Con queste parole la Lav cerca di mettere in luce aspetti dell’esperimento che nuocerebbero gravamente agli animali, causando loro sofferenza.

“Stop agli esperimenti: il 15 giugno in Per fermare il progetto, la Lav ha inviato un appello al ministro della Salute, Giulia Grillo, affinché blocchi tali esperimenti. Una petizione sulla piattaforma online è stata lanciata allo stesso scopo ed ha già raggiunto circa 120.000 firme. Mentre oggi (mercoledì 12 giugno) dalle 10 alle 13 è previsto un presidio informativo a Torino. Sabato 15 giugno alle 15 è stato indetto invece un presidio in piazza Garibaldi a Parma per salvare i macachi dalla vivisezione e dall’eutanasia finale.

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