Immensamente Laura: la neodeputata parmigiana Cavandoli racconta i prossimi passi a Roma

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Laura Cavandoli è giovane, donna, avvocato. Moglie, madre, consigliera comunale. Da una ventina di ore, anche deputata. Ha vinto tra le fila della Lega, ma lo strapotere del suo partito non inganni: ha vinto lei, il suo modo di proporsi e approcciarsi alla politica ed alla città. La sua voglia di renderla migliore.

E’ pure bionda, in difesa della categoria, a dimostrazione che i capelli d’oro non vanno di pari passo con l’incompetenza: lei, che ha tentennato fino all’ultimo prima di candidarsi sindaco perchè mamma di due figli, di cui uno piccolissimo, alla fine ha sfiorato il ballottaggio.

Fatto un gran lavoro in consiglio e conquistato Roma. Alla fine le campagne elettorali sono state due in otto mesi, con un solo solgan: “Parma per me è importante”. E sono state un successo. Parmapress24 l’ha incontrata per conoscere le emozioni della vittoria.

E’ stata una campagna elettorale lunga e stremante. Pensava di vincere? 

“Ci abbiamo lavorato tanto e quando la mia candidatura su Parma e la Bassa è stata ufficializzata io ci ho subito creduto, nonostante fosse un collegio storicamente sempre vicino agli ambienti di sinistra. Il lavoro ha pagato”.

Quando ha capito di aver vinto?

“Ho scoperto di avere vinto quando a Parma avevo mille voti di scarto, e gli amici ai seggi di Torrile mi annunciavano che stavo stravincendo là. Erano le 2 e mezza di una mattina indimenticabile”.

Il primo pensiero è stato? 
“…per tutti quelli che mi hanno aiutata, poi alla responsabilità dell’incarico che mi è stato affidato”.

Le prime esigenze di Parma che porterà a Montecitorio?                                         “La sicurezza, che è la nota dolente, sarà il primo impegno. Poi il controllo del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico. Insieme alla cultura sono i tasselli per ripartire, e creare nuove aspettative di lavoro”.

Spostiamoci al nazionale. Salvini?                                                                        “Salvini è pronto a governare,  ha ricevuto l’incarico a farlo da parte degli elettori. Berlusconi si accoderà e spero si trovi un accordo con i singoli parlamentari. Mi auguro che per senso di responsabilità e condivisione del programma vogliano tutti sostenere il primo governo Salvini, collaborare per il bene della nazione”.

Crede a un dialogo con l’altra forza vincitrice, i 5 Stelle?                          “Personalmente non credo sia possibile, nè produttivo, in questo momento, un dialogo con i 5 stelle”.

E la “morte” del PD?                                                                                                   “Il PD ha perso l’occasione al momento della sconfitta al referendum costituzionale. E’ rimasto scollegato dalla realtà, dalle esigenze delle persone, dalle loro richieste. Da allora è in discesa libera. Sinceramente non credo che il PD stia facendo l’interesse degli italiani, e penso che loro lo abbiano capito”.

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