Roberti replica agli ex compagni in Consiglio: “Ecco perché ho votato sì al Bilancio. Nessuna ansia di visibilità, io”

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Si sono conclusi il 28 febbraio, dopo tre settimane di studio e di impegnativo confronto nelle commissioni e in consiglio, i lavori sul bilancio comunale. Il Bilancio di previsione 2018 è stato votato con i voti favorevoli della maggioranza di Effetto Parma più il voto di Roberta Roberti, in opposizione nel gruppo misto dopo che ha abbandonato, non senza tensioni, il suo partito Parma Protagonista e la coalizione che appoggiava Paolo Scarpa sindaco: Pd e Parma Unita.

Il voto di Roberti è stato in controtendenza con l’opposizione tutta ma la conisgliera spiega a Parmapress24 il perchè, e replica alle accuse dei suoi ex compagni. Questi, in una conferenza stampa da loro indetta all’indomani del voto, avevano commentato il Sì di Roberti ritenendolo un “corteggiamento” alla maggioranza. In particolare il capogruppo di Parma Protagonista, Eramo, aveva dichiarato: “Non abbiamo capito questa mossa, di aver voluto lasciare il gruppo. Dovrà rispondere ai cittadini che l’hanno eletta. Se vota il piano triennale bilancio vuol dire che approva un piano a lungo termine diverso dal suo. La coerenza per noi invece ha ancora valore”.

“ECCO PERCHE’ HO VOTATO SI Al BILANCIO DI PIZZAROTTI”- “Al di là dei rilievi di routine che i revisori dei conti hanno esposto nella loro relazione – commenta la consigliera Roberta Roberti – (uno inerente un maggiore impegno nella lotta all’evasione fiscale, l’altro un invito a monitorare gli introiti derivanti dalle multe, prevedibilmente sovrastimati) il bilancio risulta quadrato e ineccepibile dal punto di vista contabile. Da una prospettiva politica, sebbene certe scelte possano essere discutibili, il bilancio appare nel suo complesso condivisibile, sia per le priorità che vi vengono indicate, sia per l’attenzione al sociale, alla mobilità sostenibile e alla cultura, sia per l’apertura che è stata dimostrata dalla maggioranza nell’accogliere diverse delle mozioni presentate dalle minoranze. La disponibilità a ragionare su una riorganizzazione del personale interno agli assessorati al fine di prevedere una maggiore capacità di indirizzo, coordinamento, monitoraggio delle azioni di governo, ad implementare l’ufficio di progettazione europea, a riutilizzare in senso sociale gli edifici dismessi di proprietà del Comune, a rafforzare la lotta alle ludopatie si sono tradotte in impegni precisi da parte di Effetto Parma, che ha inoltre dimostrato apertura rispetto ad altre proposte interessanti, quali la riduzione dell’IRPEF per le fasce di reddito più fragili, o in prospettiva la valutazione della riduzione delle rette degli asili nido per tutte le fasce di reddito se i finanziamenti del ministero diverranno strutturali e i costi non subiranno ulteriori variazioni.

“Tutte queste considerazioni mi hanno indotto a dare un voto favorevole al bilancio, nella convinzione che l’atteggiamento collaborativo possa essere di buon auspicio per il futuro della città. Sarà mio impegno monitorare la situazione, in modo da verificare che gli impegni presi siano mantenuti e che si indirizzino le azioni amministrative in modo da garantire sempre maggiore attenzione alle fragilità sociali di qualunque genere, dalle politiche giovanili ai servizi educativi, dai servizi sociali, specie per disabili e anziani, alla rigenerazione urbana, dall’attenzione alle periferie ad una nuova declinazione delle proposte culturali. Queste sono le uniche azioni in grado di garantire la sicurezza e l’inclusione”.

REPLICA AI CONSIGLIERI PD, PP, PU- “Mi sarebbe piaciuto che anche gli altri giornalisti che si sono premurati di intervistare con tanta sollecitudine i miei ex colleghi mi avessero cercato per concedermi un contestuale e doveroso diritto di replica. Avrei spiegato loro volentieri le conseguenze di questo voto. Innanzitutto mi auguro un dialogo sempre più costruttivo con Effetto Parma, anche se non ho intenzione di entrare in maggioranza, resterò nel Gruppo Misto cercando di portare il mio contributo per il bene della città.

In secondo luogo, mi preme rimarcare la mia distanza dalle posizioni, spesso sinceramente incomprensibili e talora evidentemente pretestuose, dei gruppi consiliari che sostenevano la candidatura di Scarpa. L’ironia fine a se stessa, se si vuole interloquire in modo serio con la controparte, risulta essere solo un’arma spuntata e certamente poco efficace; la foga con cui si rilasciano interviste, si inseguono i giornalisti per avere cinque minuti di celebrità e si utilizzano fanaticamente i social network per dimostrare di esistere e di fare opposizione dura e senza paura risulta imbarazzante e talora persino patetica. Personalmente non ho nessuna ansia di visibilità e non mi serve mascherare tra le urla la totale vacuità delle iniziative. Per quanto riguarda poi i contenuti, credo siano evidenti le divergenze di vedute, non solo sulle tematiche della sicurezza, ma anche sul sociale e sui servizi educativi. Tra le altre cose, non ho alcuna intenzione di coltivare un’alleanza con il PD, partito dal quale mi sento profondamente distante come da chiunque abbia l’abitudine, e purtroppo tra i miei ex compagni di coalizione pare essere uno sport molto in voga, di predicare bene e razzolare male.

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