Abbassare Irpef e rette asilo per le famiglie “normali”: le mozioni Pd, PP, PU bocciate in Consiglio da maggioranza

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Si sono discusse in Consiglio Comunale, del 26 febbraio, due mozioni a firma dei gruppi consiliari in opposizione di sinistra: Pd, Parma Protagonista, Parma Unita. Mercoledì, 28 febbraio, la votazione.

I gruppi di Lavagetto, Eramo e Pezzuto chiedono si valuti la possibilità di abbassare la retta asilo per le famiglie con fascia di reddito > 35.000 euro, che ora coprono il 13% degli iscritti. In questo modo, secondo i consiglieri si invoglierebbero le famiglie a iscrivere i figli agli asili pubblici andando anche a vantaggio del bilancio.

La mozione è stata votata in modo favorevole dai gruppi proponenti e da Lega. La consigliera Cavandoli ha così ricordato l’impegno del sindaco di Fontevivo, Fiazza, che ha recentemente deliberato per l’abbassamento delle rette secondo il programma del Carroccio: “Lega vota sì per mandare un messaggio, a Parma le rette sono troppo alte”.

Contrario il gruppo di Effetto Parma e la consigliera Roberti, nel gruppo misto dopo aver lasciato Parma Protagonista: “Per me questa proposta è assolutamente inaccettabile”. “EffettoParma non vuole abbassare le rette dei nidi? – commenta il gruppo di maggioranza- Se davvero potessimo, perché abbassarle solo alla fascia più alta (il 13% dell’utenza)? E il restante 87%, ossia le famiglie di Parma con una fascia inferiore di ISEE non andrebbero ugualmente tutelate? A parlare con gli slogan sono bravi tutti”.

La prima mozione non passa per 19 voti contrari su 30.

Discussione sulla mozione rette asili– “Con questa mozione vogliamo lanciare un messaggio politico. -spiega la consigliera del Pd, Jacopozzi – Tutte le famiglie che oggi in Italia fanno sempre meno figli devono essere supportate dal pubblico, anche quelle con un reddito definito “normale”. Le rette per la fascia 0-6 ammonta a 550-650 euro al mese per figlio. Siamo più bassi nelle fasce più basse rispetto ad altri comuni ma siamo più alti della media per le fasce più alte”. “L’Asilo – continua Eramo di Parma Protagonista – è il primo strumento per inserire i bambini alla società. Tenerli dentro le strutture pubbliche è per tutti un grande valore. La mozione ha lo scopo di proporre un esempio di come si può intervenire su una piccola anomalia che si ripete anche in altri comuni per quelle famiglie che vengono definite ricche ma non sono ricche. Il nostro obiettivo è aumentare anche i posti asilo quando possibile e cercare di favorire l’integrazione con bambini di varie nazionalità e culture. Chiaro che serva anche una revisione della tabella Isee, che ora colpisce in modo grossolano”.

L’assessore alle politiche sociali Laura Rossi ha ricordato tuttavia come l’ultima norma sull’Isee proibisca “qualsiasi cambiamento dei coeficienti di divisione”. Eramo e Jacopozzi specificano che “vogliamo ragionare su una ricalibrazione all’interno delle fasce Isee che rimarrebbero inalterate. Sarebbe il Comune a fare una ulteriore divsione all’interno delle fasce di reddito considerando necessità e bisogni delle famiglie come la presenza o meno di un mutuo, del numero di figli e altro”.

La presidentessa della commissione politiche sociali e servizi educativi, consigliera di Effetto Parma, Paola Ranieri, ha ricordato che “i fondi arrivati dal Miur per il 2018 di 1,1 milioni di euro al Comune di Parma sono arrivati per contenere le rette asilo. Sono giunte però ulteriori spese per i servizi di quasi 800 mila euro. Questo fondo è servito quindi per riuscire a non alzare le rette. Abbassare la retta per la fascia >35mila euro di Isee andrebbe necessariamente ad alzare la retta per le fasce più basse”. Replica il consigliere Pezzuto, Parma Unita: “Quindi se non fossero arrivati questi soldi il Comune di Parma come avrebbe fatto? Quali sono queste spese in più e perchè?”. “Ce lo dobbiamo domandare tutti. – risponde Salzano, capogruppo di Effetto Parma – Se si riuscirà a calmierare i costi è tutta intenzione di questa amministrazione abbassare ancora di più le rette per tutti”. “Se no fossero arrivati i soldi dal Miur -aggiunge Ranieri – si sarebbero dovute alzare le rette per non diminuire i posti. Ora non possiamo ragionare sul lungo periodo con i fondi del Miur perchè non è sicuro che siano previsti anche l’anno prossimo e in che misura”.

Campanini, cosigliere Pd, promette che il problema verrà riproposto perchè “per un Comune trovare 1,1 milione di euro in Bilancio, se si vuole, si trova. Per noi è una scelta politica e noi ribadiremo la nostra posizione”

Il sindaco Federico Pizzarotti aveva commentato durante la commissione della scorsa settimana che quanto proposto sia in controtendenza con quanto fatto sino ad ora dall’amministrazione, “perchè i posti disponibili rimarrebbero dello stesso numero”. Le rette risultano già “abbordabili” per tutte le fasce di reddito, inoltre “si propone di creare una sorta di Quoziente Parma che abbiamo già”. Manovra pericolosa e iniqua, anche secondo l’assessore Marco Ferretti, perchè potrebbe portare a degli squilibri nelle liste d’attesa, rendendo possibile lo scavalcamento nella lista di famiglie più ricche su famiglie a più basso reddito e che “plausibilmente hanno più bisogno di questo servizio, che non possono, in caso di esclusione, accedere agli asili privati perchè le rette sono troppo alte”. Inoltre passerebbe una sorta di messaggio, “chi ha di più ha diritto a uno sconto”. Se si vuole procedere i questa direzione, secondo l’assessore al Bilancio, bisognerebbe rivedere completamente l’assegnazione dei punteggi così da non creare squilibri ma è “una manovra da valutare molto attentamente”.

Discussione contenimento tassa Irpef- Per quanto rigurada la tassa comunale Irpef, i consiglieri di sinistra chiedono si possa rivedere la fascia più bassa di Isse, alzandola da 10 mila euro a 15 mila euro. Questo permetterebbe a nuove famiglie di godere dell’esenzione per i prossimi quattro anni. Secondo i consiglieri proponenti, ci si trova in una fase di ristabilizzazione delle finanze comunali che dovrebbe avere ripercussioni positive anche per i parmigiani.

“L’amministrazione, a nostro parere- ha commentato il consigliere Scarpa – ha il dovere di trovare una flessibilità nel Bilancio”. “Sappiamo che questa mozionenom passerà  ma auspichiamo che in futuro sia diverso. Noi chiediamo di guardare avanti” ha concluso Lavagetto. Favorevole anche il gruppo di Lega.

Di altro avviso l’assessore Ferretti che ha, tramite i suoi uffici, preventivato una mancata entrata annuale di 1,3 milioni di euro se si approvasse la proposta, la previsione per il 2018 delle entrate Irpef ammontano a 24 milioni di euro. L’assessore aveva già ritenuto in sede di commissione che la manovra non sia lungimirante perché “siamo appena rientrati in equilibrio dopo i tagli di questi ultimi anni da parte del Governo ai Comuni: l’avanzo libero negli ultimi due anni è prossochè a 0”: dal 2011 al 2016 il Governo ha tagliato 13 miliardi ai comuni, in particolare, 24 milioni a Parma nel 2014 e 30 milioni nel 2016. Il direttore generale Giorgi ha poi riconfermato l’intenzione dell’amministrazione di stabilire una task force per il recupero degli insoluti che gravano sulle casse comunali.

Contraria la maggioranza di Effetto Parma che rigetta così la mozione.

(Arianna Belloli)

 

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