Vertigine gelida: al Cabassi il Parma cade 2-1 e perde la vetta

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E’ sceso l’inverno sulla pianura padana: la pioggia rimane a Parma, lasciando il posto, sul Cabassi, a nebbia e gelo.

Chiamiamole veritigni da vetta o sabato storto, ma nel primo tempo il Parma sceglie di  farsi male, permettendo al Carpi di affondare e colpire nelle uniche occasioni concesse, cercando poi di recuperare con generosità accorciando le distanze.

Nella ripresa perso Frattali i ducali scoprono Nardi e tentano un coraggioso 4-2-4 tutto a trazione anteriore, il Parma offende ma senza ordine, pasicciando troppo, con affanno e senza idee, generoso ma impreciso. E finisce così, con il sogno primato congelato nel pomeriggio carpigiano.

PARTITA – Le gesta della sfida di campionato tra Carpi Football Club e Parma Calcio,  rimandano a un mondo antico e di provincia, a competizioni a carattere regionale, a ingiallite immagini in bianco e nero. Rispediscono ai ricordi Crociati più atavici.

Come le tre partite consumate negli Anni Venti, tra Prima Categoria e gironi settentrionali di Prima e Seconda Divisione sul primordiale campodella località modenese, che si estendeva vicino alla chiesa di San Nicolò: il 7 novembre 1920 1-3 (Lumetti, Aiolfi, Rebecchi), il 29 marzo 1925 2-0 e il 28 novembre 1926 0-1 (autorete di Sala).

Come le cinque gare disputate tra gli Anni Trenta e i Quaranta ancora in Prima Divisione e, poi, in Serie C, quando il Cabassi inaugurato nel 1928 era intitolato a Mario Papotti, caduto fascista nella guerra civile spagnola: il 4 dicembre 1932 3-1, il 28 gennaio 1934 2-1 (Pogliano), il 14 aprile 1935 1-0, il 29 gennaio 1939 2-1 (Fasanelli) e il 14 marzo 1943 1-3 (doppietta di Degara, Melandri).

Rinviano e riavvolgono a memorie più recenti, ma comunque remote di ormai mezzo secolo. Come le due occasioni di confronto nei raggruppamenti interregionali della Serie D di fine Anni Sessanta:  lo 0-0 del 24 novembre 1968 (esattamente quarantanove anni fa) e  l’1-1 del 15 febbraio 1970 (gol del vantaggio casalingo di Giacomucci al 70′, rete del nostro pareggio all’86’ di Orazio Rancati).

Questa fu l‘ultima circostanza di incontro tra biancorossi e Crociati. Fu la stagione della doppia denominazione e della doppia maglia, conseguenza della liquidazione del Parma Fc (fino a dicembreParmense con casacca bianca e due bande orizzontali centrali, una gialla e l’altra blu; da gennaio Parma Ac con ritorno della casacca bianca con croce nera). Fu l’annata della promozione in Serie C.

Fino all’amichevole al Cabassi, il 23 agosto 2014: un 1-1 (Mbakogu – Amauri) all’avvio della stagione più disgraziata, quella del fallimento.

D’Aversa ancora privo di Calaiò affida a Baraye il ruolo di falso nueve, o meglio, punta. Sono i ducali a partire bene, spinti da una curva esauritissima che saluta ancora, commossa, Gian Maria Piccinini, tifosissimo scomparso in settimana: “Ciao Piccio guarda che spettacolo”.

Il Parma, dopo il pareggio tra Frosinone ed Empoli, deve vincere per confermare il primato ed allungare, in attesa del derby di domenica tra Bari e Foggia, i padroni di casa, dimenticare i cinque gol incassati dal Perugia.

Pronti, via, è subito Insigne a rendersi pericoloso: approfitta di un errore difensivo del Carpi e calcia forte di sinistro, Colombi devia in angolo. Sugli sviluppi del corner ci prova Barillà con un rasoterra da fuori area che Colmbi spiccia ancora in corner.

Alla prima folata è il Carpi a a fare male: punizione da 25 metri di Malcore, destro calibrato e potente che scavalca la barriera, Frattali respinge come può ma sulla ribattuta Pasciuti che con un destro a fil di traversa porta in vantaggio il Carpi.

Seconda folata e raddoppio dei padroni di casa: Mbakogu va via in contropiede e serve Verna che manda Gagliolo a farfalle e raddoppia. Due a zero, quando è solo il decimo.

La reazione del Parma arriva, eccome se arriva: al 15esimo assist di tacco di Insigne per Baraye che calcia dal limite, ma lambisce il palo. I ducali accorciano le distanze al 23esimo: Sabbione si addormenta,  Baraye ne approfitta e serve Insigne solo al centro dell’area che a tu per tu col portiere va a prendersi l’angolino.

Il Carpi perde Capela: dentro al suo posto Brosco, cambia poco. Il ritmo si abbassa, e il Parma cerca il pareggio ma il palo dice no a un bel diagonale di Munari.

Al 44esimo bel cross tagliato di Insigne che vede l’inserimento sul secondo palo di Di Gaudio, conclusione al volo in scivolata, a due metri dalla porta, palla alta. E’ l’ultimo brivido di un primo tempo in cui il Parma, preso dalle vertigini di vetta, si è fatto male da solo, cercando poi di rimediare.

STATISTICHE ALLA MANO – Dando un occhio al passato, il Parma è stato in testa in serie B solo una volta: era il 30 dicembre 1989, in panchina sedeva Nevio Scala. Prima di lui, solo Sacchi, in serie C, dopo di lui, solo D’Aversa. Il primato durò una settimana, ma a fine stagione, dopo un crollo fragoroso e un volo meraviglioso, il Parma ottenne la prima promozione in A col quarto posto. Nel 2008/2009, ducali mai in vetta, ma promossi col secondo posto.

RIPRESA – Partono meglio i padroni di casa, con Iacoponi costretto ad anticipare Hraiech in angolo e un gran destro da fuori area di Pasciuti, angolato: Frattali vola e respinge.
Al 50esimo finalmente Parma, Barillà tenta la botta, fuori di nulla.

Tre minuti dopo ancora Carpi: destro da fuori di Verna, Frattali si oppone in qualche modo, sulla ribattuta si avventa Saric, Frattali respinge ma si fa male a una spalla, a contrasto col giocatore o col terreno, ed è costretto a lasciare il campo a Nardi, al debutto in B e col Parma dopo una vita al Santarcangelo. 

Quattro minuti dopo è proprio lui a dire no, in uscita, a Mbakogu dopo uno slalom strepitoso che fa fuori mezzo Parma.

D’Aversa prende il coraggio a quattro ani e rischia tutto: fuori Barillà, dentro Nocciolini, Parma col 4-2-4.

Il centrocampo va in affanno, ma ne beneficia l’azione offensiva che vede piovere palloni e secchiate nella traquarti di casa, con il Carpi che ci capisce poco e libera come può mentre sul Cabassi scende il buio che par notte.

Quello del Parma è un assedio, ma è disordinato, poco lucido, si infrange contro alcuni errori e i guantoni di Colombi. I minuti di recupero sono cinque, tanti, ma non bastano per le speranze ducali di agguantare il pari.

L’ultimo squillo è una punizione da posizione interessante che finisce, miseramente, alta.

Il Parma perde la vetta e una buona occasione per dimostrarsi maturo per un campionato di vertice. Chiamiamole vertigini da vetta, ma nonostante la serata polare, la sconfitta  brucia parecchio.

TABELLINO

CARPI – PARMA 2-1

Marcatori: 5′ Pasciuti, 10′ Verna (C), 22′ Insigne (P)

CARPI: Colombi; Capela (dal 26′ Brosco), Sabbione, Verna, Poli, Pachonik, Saric, Pasciuti, Giorico (dal ’76 Mbaye), Mbakogu, Malcore (dal 46′ Saber). A disp: Serraiocco, Vitturini, Romano, Ligi, Manconi, Carletti, Calapi, Belloni, Nzola. All: Calabro

PARMA: Frattali (dal 55′ Nardi) ; Mazzocchi, Iacoponi, Lucarelli, Gagliolo; Munari, Scozzarella, Barillà (dal ’65 Nocciolini); Insigne, Baraye, Di Gaudio (dal 77′ Siligardi). A disp:Dini, Corapi, Scaglia, Ramos, Frediani, Germoni, Scavone, Sierralta, Dezi. All: D’Aversa

Arbitro: Forneau

Ammoniti: Pachonik (C) Munari (P).

 

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