Via Lago Scuro: chiuso condominio trasformato in bordello. Ai domiciliari due parmigiani

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Ragazze belle e giovanissime, vestite sciantose e succinte, un via vai sospetto sotto un anonimo condominio in via lago Scuro,  nel quartiere Montanara, macchinoni di grossa cilindrata sempre parcheggiati lì davanti.

In particolare i residenti notavano spesso un grosso Hammer. Ora quel condominio trasformato in bordello ha “chiuso i battenti” grazie all’operazione di lotta alla prostituzione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Parma, coordinato dalla Procura.

Un’operazione durata più di un anno, fatta di appostamenti e accertamenti, che ha monitorato il traffico del sesso in via Emilia Ovest e via Emilia Est e ha portato nel mirino dell’indagine 13 persone di origine rumena e 2 parmigiani.

Erano 40 le ragazze gestite in quello stabile, a poche centinaia di metri da una chiesa. Tutte di origine rumena e sui vent’anni. Lì abitavano con i loro “papponi”.

L’intero condominio era occupato da loro e il proprietario di casa, A.E. parmigiano di 75 anni, non ne era certo ignaro. Consapevole al punto da lucrarci. Un affitto che mediamente sarebbe costato dai 400 ai 600 euro veniva a costare ai magnacci dai 1000 ai 1200 euro al mese. 12 appartamenti che gli portavano un guadagno in nero di oltre12 mila euro al mese.

Il secondo parmigiano coinvolto, C.G. di 60 anni, era invece il custode del condominio, si occupava di bollette e attivazioni,  e taxista delle giovani. In cambio riceveva un compenso con l’ulteriore benefit di ricevere prestazioni sessuali. Una intercettazione dei militari ha sorpreso l’uomo definire le giovani “le sue ragazze”.

Le indagini iniziate nel marzo del 2016 hanno consentito di appurare che c’era un vero e proprio cartello della prostituzione con accordi ben chiari che ha permesso ai 15 soggetti di avere il monopolio in quel tratto di strada. Gli “imprenditori del sesso” erano indipendenti, ognuno gestiva le sue ragazze, ma tra loro la complicità e l’aiuto, tanto da segnalarsi tra loro l’eventuale presenza delle Forze dell’Ordine o di ragazze “estranee”.

Sì, perché chiunque volesse effettuare il mestiere più antico del mondo in quella strada doveva pagare un caro dazio settimanale. Un codice ben chiaro anche alle prostitute che  non mancavano di segnalare la presenza di intruse.

Proprio da un’aggressione ai danni di una prostituta “non del gruppo” sono partite le indagini: picchiata per un lembo di starda che non voleva lasciare.

I clienti potevano decidere se ricevere la prestazione in strada o in uno degli appartamenti di quel condominio. Per depistare le forze dell’ordine gli uomini percorrevano strade sempre il più possibile diverse per raggiungere via Lago Scuro. Ma lo sfruttamento non avveniva solo a Parma, in diverse occasioni sono stati organizzati viaggi nelle case di piacere legali all’estero.

Poi vi erano i “ganci” sui siti di appuntamento e prostituzione.

Tra i 15 coinvolti, 10 sono ora in custodia cautelare in carcere, 2 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora nella città di Parma. Il reato è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, per uno di loro si prospetta anche la tentata estorsione aggravata. Tre dei soggetti sono stati rintracciati e arrestati in Romania grazie al mandato di cattura europeo.

Nel corso dell’operazione, e per i medesimi reati, sono stati denunciate a piede libero ulteriori 7 persone, di cui 1 italiano e 6 rumeni.

Ad aggiungere note di squallore all’intera vicenda, alcune delle ragazze erano le mogli o le fidanzate degli indagati, altre erano parenti. Loro avevano controllo completo sulle giovani, arrivavano a punirle se non rispettavano i loro ordini, minacciare di far del male alle loro famiglie in patria.

Stabilivano anche i tempi massimi per una prestazione sessuale per una massimizzazione dei profitti. In una occasione uno dei coinvolti ha riferito come fosse importante “gestire e coordinare la convivenza tra ciascun prodotto”. Le ragazze erano solo dei prodotti di scambio. La gran parte di queste provenivano poi dalle stesse città: Bucarest e Calarasi.

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