“Metro Parma”, è iniziato il viaggio verso il concordato preventivo

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Il Tribunale di Parma ha, forse, scritto cartello di fine tratta per Metro Parma srl: la società in liquidazione dal 2010 potrebbe essere partita per l’ultimo viaggio.

Il 23 dicembre scorso è stato infatti emesso il decreto firmato dal giudice Pietro Rogato che dà tempo al liquidatore della società, Pierluigi Boldrocchi, fino a fine marzo per presentare un piano di concordato con le banche creditrici, banche che vantano ancora 3 milioni di euro di crediti.

Metro Parma ha infatti debiti per 3.873.157 euro, mentre dispone solo di 796.507,00 euro versati a fine 2015 dalla Cassa Depositi e Prestiti quale rimborso per gli oneri di progettazione che la società ha liquidato alla ditta Pizzarotti.

Fondata nel 2005, sindaco Ubaldi, Metro Parma ottene 168 milioni dallo Stato per la realizzazione della metropolitana, importo che comunque non risultò sufficiente, nonostante diverse modifiche al progetto iniziale.

Nel 2010, sindaco Vignali, il progetto venne abbandonato, ma nel frattempo il principal contractor, la ditta Pizzarotti, aveva già provveduto alla progettazione dell’opera. A quel punto il costruttore aprì un contenzioso, chiedendo 24 milioni di euro di danni, contenzioso che fu chiuso poi dalla Cassa Depositi e Prestiti, che ancora disponeva i 168 milioni iniziali.

Metro Parma, che nel frattempo aveva accumulato significativi debiti, perse il suo capitale di partenza e fu trasformata in srl a socio unico (STT, holding delle partecipazioni del Comune di Parma) con capitale minimo di 10 mila euro, e immediatamente messa in liquidazione.

Ad oggi, quindi a sei anni di distanza, la società ha continuato ad esistere solo per portare a termine il percorso di liquidazione. Non ha dipendenti, ne attività, ma 3,8 milioni di debiti congelati.

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