Italia, è di nuovo boom di mutui

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Da gennaio a settembre 2016 i flussi dei mutui in Italia hanno fatto registrare un rialzo del 38 per cento rispetto all’anno precedente: stravince il tasso fisso, ma vanno forte anche surroghe e rinegoziazioni di vecchi finanziamenti, grazie alla spinta delle soluzioni online e al calo degli interessi. Intanto, è partita la disciplina secondaria che detta maggiore trasparenza delle condizioni e più standardizzazione dei contratti.

Gli italiani stanno tornando ad avvicinarsi al mondo dei prestiti e del credito, in particolare per tutte le esigenze relative alla casa. Secondo gli ultimi dati dell’Abi, infatti, nel periodo che va da gennaio a settembre 2016, le nuove erogazioni di mutui residenziali per le famiglie hanno raggiunto quota 44,9 miliardi di euro, vale a dire il 38 per cento in più rispetto a quanto era stato erogato nello stesso periodo del 2015.

Boom di nuovi mutui. Il risultato è ancor più importante perché il raffronto non era semplice: lo scorso anno, infatti, i flussi erano praticamente raddoppiati rispetto al 2014, a conferma di un trend che non solo resta positivo, ma continua ad accelerare. E se una parte del mercato viene considerato “drogato”, perché riguarda surroghe e rinegoziazioni (che rappresentano grosso modo un terzo dei nuovi flussi registrati), la maggioranza dei nuovi finanziamenti è tutta destinata agli acquisti di nuove case. Merito anche del Web, visto che sempre maggiore è l’incidenza delle soluzioni sul Web come quella proposta da Ing Direct con il suo Mutuo Arancio, uno dei principali mutui on line attivabili in Italia per “trasformare i tuoi progetti in realtà”, come si legge nel claim del prodotto.

Le famiglie tornano a contrarre mutui. Tornando ai numeri del mercato del credito in Italia, salta subito agli occhi la preferenza dei nostri connazionali verso i mutui a tasso fisso: oggi, infatti, questa opzione rappresenta in pratica i due terzi del totale erogato, spinta dai tassi che sono ai minimi storici, ma che – secondo le previsioni degli analisti, ma anche i timori di chi si avvicina a un prestito – potrebbero ricominciare lentamente a risalire già dai prossimi mesi, in concomitanza con la fine dell’anno. Migliora anche il rapporto tra italiani e Istituti di credito, che quindi sembrano tornati ad allargare i “cordoni della borsa”: secondo i dati dell’Abi, infatti, il numero di numero di case acquistate facendo ricorso al mutuo bancario è in netto rialzo, a quota 76,1 per cento nel secondo trimestre dell’anno in corso, grazie appunto alla maggior facilità di avere accesso al credito da parte delle famiglie.

Gli effetti sul mercato immobiliare. Queste notizie hanno avuto un effetto quasi immediato anche sul mercato immobiliare, anche perché è salita anche la quota di rapporto tra prestito e valore dell’immobile: solo tre anni fa le banche finanziavano il 55,8 per cento del valore della casa, mentre ora il mutuo copre il 73,8 per cento. E difatti, proprio in questi giorni l’Istat ha segnalato un vero e proprio boom di compravendite immobiliari nei primi sei mesi dell’anno, cresciute del 20,6 per cento a ritmi che non erano stati più toccati da 15 anni, grazie al traino reso dal settore residenziale.

Le nuove regole sulla trasparenza. Insomma, gli italiani si stanno riavvicinando all’investimento in mattone, perché possono contare su maggior credito e hanno più fiducia nei mutui. Un ulteriore assist, inoltre, arriva dalle nuove regole applicate dal 1 novembre 2016, on cui la Banca d’Italia ha recepito una specifica direttiva comunitaria che impone maggiore trasparenza informativa e di calcolo del tasso complessivo. Da questo mese, infatti, sono state rafforzate le regole di trasparenza contrattuale e le regole relative agli annunci pubblicitari; secondo le intenzioni, questa standardizzazione e soprattutto la consequenziale semplificazione dovrebbero aiutare i consumatori a comparare con più semplicità le offerte dei diversi istituti e a scegliere avendo più elementi a disposizione.

 

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