A Bari basta un punto: il PArmA torna in serie A

Serviva la pennellata finale per chiudere il capolavoro di una stagione eccezionale: è arrivata a Bari, un po scolorita in versione pareggio ma sufficiente per dire la parolina che faceva paura. Serie A. Complice la sconfitta del Venezia il Parma in versione bella addormentata non offre sicuramente la miglior versione stagionale di se. Ma fa quanto deve. E per oggi va bene così.Ora restano i primati da difendere: il primo posto, il numero di vittorie, il rapporto gol fatti/subiti, i punti totali. Lati per comporre la cornice a un quadro quasi perfetto

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Serviva la pennellata finale per chiudere il capolavoro di una stagione eccezionale: è arrivata a Bari, un po scolorita in versione pareggio ma sufficiente per dire la parolina che faceva paura. Serie A.

Complice la sconfitta del Venezia il Parma in versione bella addormentata non offre sicuramente la miglior versione stagionale di se. Ma fa quanto deve. E per oggi va bene così.

Ora restano i primati da difendere: il primo posto, il numero di vittorie, il rapporto gol fatti/subiti, i punti totali. Lati per comporre la cornice a un quadro quasi perfetto.

Non è una partita come le altre, e non ha senso raccontarsi che lo sia. A Catanzaro succede di tutto, con la grandine, la partita sospesa, il Venezia che la riprende due volte per i capelli ma cade all’ultimo e il Parma, che gioca dopo, va in campo sapendo che basta un punto per la A.

E forse ogni cronaca può essere affidati agli annali, perché di questo primo maggio rimarrà solo una grande festa.

Pecchia senza Benek rinuncia anche all’acciaccato Man: in campo Bonny a fare da boa, alle sue spalle con Mihaila va Partipilo. Dietro si rivede Coulibaly.

Il San Nicola è moderatamente vuoto, segno di una stagione disastrosa che rischia di finire con la retrocessione e di una rabbia generalizzata contro la società e la gestione. Da Parma oltre 700 tifosi baciati dal sole pugliese in uno spicchio che profuma di sogni tanto rincorsi.

I ducali sembrano quasi in versione contenimento, tra le gambe che forse un pochino tremano e la scelta reciproca di non rischiare di farsi un male non necessario, anche se quando gioca nello stretto pare sempre in grado di ferire.

Al 26esimo bella idea di Partipilo per Bonny, Pissardo in qualche modo intercetta poi Mihaila da distanza ravvicinata non in quadra lo specchio. Padroni di casa pericolosi su un tentativo da fuori di Nasti e con una conclusione angolata di Sibilli ma il primo tempo non può essere definito esaltante.

Al 35esimo ancora Mihaila, ma Vicari si immola e salva.

La prima frazione scivola via con il Bari in avanti ma senza convinzione e il Parma, forse, con la testa altrove.

La ripresa inizia con Di Chiara per Coulibaly e uno scambio di cortesie tra le curve: i tifosi del Parma espongono uno striscione “no alla multiproprietà”, chiara allusione a De Laurentiis, proprietario di Napoli e Bari (cosa che, per le leggi federali, costringe la seconda squadra a non poter militare nella stessa serie della prima), gli ultras di casa, comunque gemellati con gli amici doriani, rispondono con un applauso e un “curva Nord Matteo Bagnaresi”.

Al 50esimo, tra uno scoppio di petardi e l’altro in curva di casa (e fioccano multe alla società, in nome di una polemica senza sconti) il Parma passa. 

Errore in disimpegno di Kallon che in qualche modo lancia Partipilo, bella iniziativa per Bonny che mira all’angolino e corre sotto lo spicchio di tifosi gialloblù.

Il Parma forse si accomoda un pò su allori e malcontento, e su un colossale regalo difensivo il Bari la pareggia: eurogol di Valerio Di Cesare, un tiro a giro che si infila all’incrocio dei pali.

Di Cesare diventa così il marcatore più anziano della B: è il gol dell’ex per lui che l’anno dell’ultima promozione dei ducali (2018) era capitano gialloblù ma nella notte di Spezia era assente per la morte del padre.

Poco dopo Di Cesare esce tra gli applausi di tutto lo stadio.

Il tempo scorre, il Parma sembra aver mollato la presa, Pecchia si sbraccia e si danna. I minuti di recupero sono quattro. Che passano nella totale melina: è serie A.

Ora restano i primati da difendere: il primo posto, il numero di vittorie, il rapporto gol fatti/subiti, i punti totali. Lati per comporre la cornice a un quadro quasi perfetto.

TABELLINO

BARI – PARMA

MARCATORI:  50′ Bonny (P), 68′ Di Cesare (B)

BARI: Pissardo; Pucino, Di Cesare (dal 80′ Matino), Vicari, Ricci; Maita, Lulic (dal 73′ Achik); Kallon (dal 73′ Acampora), Aramu (dal 66′ Morachioli), Sibilli; Nasti. A disp: Pellegrini, Brenno, Matino, Guiebre, Zuzek, Edjouma, Colangiuli, Zanaboni, Dorval.  All: Federico Giampaolo.

PARMA: Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Coulibaly (dal 46′ Di Chiara) ; Estevez (dal 71′ Ansaldi), Bernabé (dal 61′ Sohm); Partipilo (dal 61′ Cyprien), Hernani, Mihaila; Bonny (dal 71′ Charpentier). A disp: Turk, Corvi, Balogh,  Colak, Hainaut, Zagaritis, Man. All: Fabio Pecchia.

Arbitro: Rapuano
Ammoniti: Coulibaly (P)

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