Frode fiscale nel commercio di metalli preziosi: 5 arresti, perquisizioni anche a Parma

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C’è anche Parma nell’indagine della Guardia di finanza di Arezzo che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone, poi messe ai domiciliari, in una inchiesta della procura locale su una frode fiscale, secondo le ipotesi degli investigatori, messa in atto nella commercializzazione di metalli preziosi, nello specifico palladio e platino. 

I militari hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 10 milioni di euro.

Perquisizioni sono state eseguite anche nella nostra città, oltre che ad Arezzo, Pisa, Roma, Alessandria, Terni, Nuoro, L’Aquila e Lucca e nel territorio elvetico svolte, in questo caso, dalle autorità svizzere.

Il meccanismo fraudolento, ricostruito grazie alle indagini del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Arezzo, si è sviluppato mediante numerosissimi scambi commerciali intercorsi fra diverse società, con sede in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio, che, emettendo fatture false per quasi 60 milioni di euro, hanno acquistato “in nero” ingenti quantità di palladio e platino di dubbia provenienza, evadendo l’IVA per quasi 10 milioni di euro e autoriciclando il provento illecito così ottenuto nell’acquisto di oro puro. Coinvolte complessivamente 13 persone e 8 società, a vario titolo denunciate all’autorità giudiziaria.

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