Quanti soldi servono per aprire un e-commerce? 

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Al giorno d’oggi il mondo del lavoro si presenta diametralmente cambiato rispetto al passato. L’avvento della tecnologia in ogni branca della società ha, inevitabilmente, impattato anche sui vari settori lavorativi e, tutto ciò, si è riflesso sullo sviluppo di nuove figure professionali e opportunità lavorative che gravitano proprio intorno al marketing digitale. Uno dei fenomeni più rappresentativi di questo fervente periodo è, sicuramente, quello relativo agli e-commerce. Essi continuano a destare l’interesse di investitori e aspiranti imprenditori che iniziano un’attività di commercio attraverso il web. 

Quando si mette nero su bianco un business plan per l’apertura di un sito e-commerce è basilare includere tutti gli investimenti iniziali dai quali dipende lo sviluppo di un portale funzionale e intuitivo, senza però dimenticarsi di quelli necessari a renderlo famoso e visibile. Poiché il web è pieno zeppo di negozi online, infatti, per partire con il piede giusto e acquisire subito traffico occorre attuare una strategia che includa svariate attività e per approfondire una delle più importanti – la link building – consigliamo di visitare il blog di Roberto Serra, tra i più noti in questo campo, in cui vengono descritte le sue particolarità e i suoi vantaggi. Bisognerà, dunque, tener conto degli svariati oneri, costi gestionali e capitale iniziale da investire prima di imbarcarsi in un’avventura nel variegato settore degli e-commerce, il cui aspetto economico è oggetto della nostra guida di oggi. 

E-commerce, i requisiti necessari per aprire questo tipo di attività 

Gli store online fanno, ormai, parte dell’economia odierna e sono entrati nell’immaginario collettivo di ognuno di noi. Acquistare dalle varie piattaforme di settore, dunque, è praticamente una consuetudine per diversi motivi. Innanzitutto, compiere acquisti su queste piattaforme è più facile di quanto si possa pensare e anche l’apertura prevede una procedura, certamente, più snella per l’esercente rispetto a quanto un negozio fisico richiederebbe. 

Bisogna, comunque, tener presente che l’apertura di un e-commerce preveda un iter ben definito. Innanzitutto, quindi, bisognerà stilare un piano di business con il quale individuare il target di riferimento e studiare la concorrenza, in modo tale da rispondere alle esigenze di un mercato che, in ogni caso, è sempre più mutevole e competitivo. La burocrazia, come detto, è snellita, ma esiste. Innanzitutto, per aprire un e-commerce, bisognerà aprire una partita iva, iscriversi al registro delle imprese e dare comunicazione di inizio attività. 

Dovrete, poi, aprire delle posizioni fiscali e previdenziali in funzione della presenza o meno di personale. Dopo la burocrazia bisognerà prendersi, effettivamente, cura del servizio che offrirete, tenendo conto delle strategie di comunicazione, dell’esperienza d’uso del sito e della presenza di un servizio di assistenza, cruciale per la buona riuscita di qualsiasi operazione digitale. 

Avviare un’attività di online shopping, quanto costa? 

Abbiamo visto nel paragrafo precedente che, per quanto semplificato, il processo di apertura di un e-commerce prevede il rispetto da parte dell’esercente di diversi oneri. Chiaramente, tutto ciò si riflette nell’affrontare delle spese determinate. Possiamo dire che l’investimento iniziale per un’attività del genere oscilla tra i 10.000 e i 20.000 euro. Parliamo di cifre poco ingenti se rapportate a quelle richieste per l’apertura di un esercizio commerciale con sede fisica, ma che al di là di questo non assumono, certo, tratti realmente accessibile. 

Ovviamente, però, tutto dipende dai singoli casi e dalle opzioni che si sceglie di seguire per la propria attività. I principali costi relativi all’apertura di un e-commerce sono relativi alla creazione, apertura e posizionamento del sito web che, in genere, hanno da soli un costo di circa 5000 euro. Per le prime forniture di merce, in funzione del tipo di prodotto che si intende vendere, dovrete stanziare qualche migliaio di euro, mentre sono necessari altri 8000 euro in burocrazia, sponsorizzazione e strumenti.  

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