Il paradosso del grottesco: chi aspetta di essere soccorso, e l’ambulanza che viene tenuta ferma dalla politica

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lettera firmata 

Il paradosso del grottesco: chi aspetta di essere soccorso, e l’ambulanza che viene tenuta ferma dalla politica.

“Ricordando che è stato previsto un potenziamento dell’emergenza-urgenza territoriale tramite una “rimodulazione delle misure di potenziamento del DL 34/2020 e della DGR 677/20202 nell’ambito del Progetto di rivalutazione dell’architettura territoriale del sistema dell’Emergenza Urgenza nell’ambito del percorso di unificazione dell’AUSL e dell’AOU di Parma”, è bene chiarire che il sistema 118 (quindi servizio pubblico) gira tutto attorno a una politica che lo tiene in scacco.

Il direttore generale Fabi, esattamente come l’assessore Donini, non vogliono scontentare il terzo settore di Parma rappresentati dalla Assistenza Pubblica e Croce Rossa Italiana molto semplicemente perché negli ultimi 20 anni hanno completamente appaltato il sistema del trasporto sanitario urgente e ordinario delegando tutto al mondo del volontariato. Questo cosa comporta? Che il privato decide per il pubblico, decide come il pubblico deve utilizzare i suoi mezzi (ambulanze) e personale (infermieri e autisti).

Questo si traduce in un privato che decide come il pubblico deve usare i suoi soldi. I nostri soldi. Ed è esattamente questo il problema. La sanità Emiliana, e di Parma in particolare, viene considerata un fiore all’occhiello nazionale. Ma andandola ad analizzare al suo interno si scoprono gli altarini. Si scopre, per esempio, che le associazioni di volontariato di Parma non vogliono che l’ambulanza ospedaliera giri e quindi non accettano che ci possano essere dei professionisti in supporto ai servizi d’emergenza.

Una direzione sanitaria e generale ospedaliera e AUSL che non firmano gli accordi sindacali perché andrebbero contro la volontà delle associazioni stesse. Una ambulanza ospedaliera (con autisti/soccorritori professionisti) che viene utilizzata per servizi impropri decisi non dal personale ospedaliero, ma da personale di una associazione privata. Ci rendiamo conto? Un privato decide su che servizi usare una ambulanza pubblica. Questa è la situazione da un anno ad oggi. Ambulanza che per di più dovrebbe avere, come previsto, un infermiere a bordo ma che a bordo non è.

È giusto che i parmigiani sappiano. È giusto che si sappia come mai le persone che chiamano per una emergenza, a volte, aspettano per avere una ambulanza”.

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