I luoghi iconici dello sport a Parma, anche Majo, Ceci e Manfredini nella serie YouTube griffata Carlo Alberto Cova per UNVS

0

(Gabriele Majo da StadioTardini.it) – “Ciao Gabriele, ti disturbo? Sono Carlo Alberto Cova, volevo chiederti se fossi disponibile a raccontarmi come nacquero i primi collegamenti sportivi su Radio Parma per una mini serie di video sui luoghi iconici dello sport a Parma che sto girando per i veterani dello Sport”. Così, una decina di giorni fa, al telefono l’indimenticato ex Capitano della Santal giovanile ed apprezzato atleta della Maxicono volley dei tempi aurei. Ma quale disturbo! Anzi, grazie mille per l’opportunità offertami di raccontare, ancora una volta, l’epopea pionieristica di Radio Parma, la prima emittente libera italiana, che, dopo un breve periodo di prove tecniche iniziò in Via Cavallotti 3 le sue trasmissioni regolari – a tutt’oggi ininterrotte, senza soluzione di continuità – il 1° Gennaio 1975. Io, da “bambino prodigio”, venni scritturato qualche mese dopo da Carlo Drapkind – il direttore responsabile fondatore assieme al patron Virginio Menozzi e al tecnico Marco Toni che riadattò all’uopo un vecchio trasmettitore dell’aeronautica, cimelio dell’ultima guerra mondiale – che il 14 Giugno 1975 mi propose di diventare un giovane collaboratore dell’emittente, dopo che mi presentai lì per intervistarlo per il mensile “L’Eco del Quartiere, un simpatico giornalino per ragazzi ma anche per adulti che esce nel quartiere Mutti-Lubiana”. Opportunità che io colsi al volo, giacché dal giorno successivo avrei iniziato a frequentare la redazione di Via dei Farnese al numero 8 (foto a lato di Francesco Bassi), protagonista assieme al sottoscritto appunto di uno dei video della serie griffata da Cova. Va da sé che io sia particolarmente affezionato a quella villa dove la mia vita avrebbe preso un indirizzo fermo e sicuro, ma al di là delle vicende personali, lì si sarebbe consumato un piccolo evento storico, che è appunto quello che narro nel filmato (qualcuno, bontà sua, vedendolo, ha persino asserito “col piglio di Angela” padre e figlio): ossia il primo collegamento “live” dal Tardini, che potremmo collocare come data nell’autunno del 1975. Io ebbi la fortuna di essere il testimone oculare diretto dell’esperimento portato avanti dal nostro elettricista di fiducia, Rolando Bersellini, il quale, sfruttando un apparecchio allora piuttosto in voga tra gli investigatori privati, ossia un captatore telefonico a ventosa, riuscì ad amplificare la voce di Pino Colombi, in arrivo dal telefono a gettoni collocato dinnanzi al parterre del Tardini sotto l’allora tribuna centrale (e cosa potesse vedere da lì solo lui lo sapeva, ma probabilmente ci eravamo accontentati di un veloce resoconto su quanto fosse avvenuto in campo fino a poco prima). Nella regia in Via dei Farnese, al fine di ottenere il massimo della qualità, aggiungemmo al piccolo diffusore incorporato nel captatore una cassa acustica aggiuntiva, con di fronte i due microfoni che usavamo abitualmente per le trasmissioni in diretta da studio, collegati ad una piastra TEAC perennemente in pausa/registrazione, sì da supplire all’assenza della scheda microfono del mixer Galactron che usavamo. Espedienti che io assorbii come una spugna e che riproposi all’infinito in quell’epoca post meccanica e pre-analogica che oggi, forse, strappano un sorriso ai post digitali, per successive dirette sportive e non. Nel documentario ho avuto modo di ricordare come, ad esempio, cablai, in maniera molto molto artigianale, il Diamante Europeo di Viale Piacenza, per far sì che i cronisti potessero raccontare le partite di baseball non solo dalla postazione commentario, ma anche dai dug out e dalla tribuna stampa. Tracce di miei successivi accrocchi – datati anni 90 – si trovano tutt’oggi sia nel Palazzo Municipale di Parma (in una finestra) che nella sala stampa dello Stadio Tardini: si tratta di antenne riceventi di radiomicrofoni Samson e all’Ennio ci sono persino dei cavi resistiti a vari restyling. La prima radiocronaca diretta non fu appannaggio di Radio Parma: a Natale ’75, infatti, ebbe i suoi natali Radio Emilia Uno, e a pochi giorni dal primo vagito, riuscirono a centrare l’impresa di confezionare la prima radiocronaca diretta integrale di una partita di calcio su una radio libera italiana, Arezzo-Parma, con Gian Carlo Ceci, protagonista a propria volta, di un video-iconico di Cova, girato nella zona dove aveva sede la seconda emittente cittadina, ossia un ex magazzino di formaggi della famiglia Cocconcelli, il cui ultimo rampollo dell’epoca, Umberto, per tutti il Lallo, assieme ai soci Marcello e Fabrizio Pallini, aveva fondato l’ambiziosa stazione radio. Decisiva per la prima radiocronaca dell’11 Gennaio 1976, fu la strumentazione che il compianto Marcello – esperto della materia e titolare della Zodiac – aveva messo a disposizione, assieme agli ottimi uffici di Gian Carlo Ceci in Sip, per avere una linea telefonica fissa, oltre alla sua collaborazione con il Corriere dello Sport Stadio, al fine di ottenere il tagliando di accredito, probabilmente altrimenti negato. Ceci (che proprio oggi compie 78 anni, auguri!) ricorda ancora come, ad esempio, la società ducale all’epoca non godesse particolarmente la diretta radiofonica interna per il timore che potesse togliere spettatori dagli spalti. Viceversa il racconto delle trasferte divenne una piacevole abitudine per i parmigiani che così potevano smettere di intasare il centralino della Gazzetta di Parma per chiedere cosa avesse fatto il Parma, dal momento che all’epoca il servizio pubblico, quando andava bene, garantiva il risultato degli incontri di Serie C non certo in tempo reale… Per rimanere al calcio, la mini-serie di Cova (al momento una trentina di testimonianze sono raccolte nel canale YouTube “C.A. Cwo”) comprende anche un contributo del presidente del Centro Coordinamento Parma Clubs Angelo Manfredini, realizzato allo Stadio Tardini, realizzato sempre con il medesimo riuscito format. “L’idea di creare una serie di mini-video destinati ad illustrare quelli che sono stati i luoghi iconici dello sport a Parma – ci dice Carlo Alberto Cova – è nata quasi casualmente: gli sviluppatori dell’App Matrice Parma hanno contattato alcune Federazioni sportive e Associazioni per chiedere il loro ausilio al fine di creare un prodotto internet interattivo destinato in primis ai turisti. Quando la richiesta è caduta sull’APAPAR – Associazione Pallavolisti Parmensi e sull’UNVS – Unione Nazionale Veterani dello Sport, i rispettivi presidenti hanno chiesto anche a me di verificare se le due associazioni avessero potuto contribuire in qualche modo. La richiesta che ne era scaturita era quella di indicare alcuni punti storico-sportivi della città e di scrivere qualche riga per illustrarne i motivi. A quel punto io ho avuto l’idea di creare uno spin-off molto più ampio e articolato che avrebbe, tra le altre cose, potuto alimentare anche quest’app con contenuti molto più ricchi e fruibili: ho così deciso di realizzare una serie di video insieme ad alcuni dei protagonisti e testimoni dello sport parmense in grado di poter avere ancor più ampio respiro, tramite i canali social e l’utilizzo delle capacità di divulgazione di internet. Così ho cominciato a caricare questi video di mano in mano su YouTube ed il coinvolgimento generale è stato subito immediato. In tantissimi si sono offerti di collaborare con grande disponibilità. Anche il riscontro sulla qualità del prodotto è stato decisamente buono, cosicché in tantissimi vorrebbero aggiungere sempre nuovi contenuti e in molti vorrebbero che alla fine, da tutti questi corti, si potesse produrre una serie di docu-film da poter proiettare nelle scuole e pubblicamente”. Gabriele Majo da StadioTardini.it

VIDEO DAL CANALE C.A. Cwo

NATA LIBERA, LA PRIMA RADIO PRIVATA, con Gabriele Majo

LA PARTITA MINUTO PER MINUTO, DOVE E’ NATA LA RADIOCRONACA DIRETTA, con Gian Carlo Ceci

IL CENTRO DEL PARMA, ACCOMPAGNIAMO LA SQUADRA DEL CUORE, con Angelo Manfredini

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here