Reggio Emilia, risolto “cold case” del furto in caseificio: Dna del ladro in un mozzicone

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I Carabinieri della stazione di Toano (Reggio Emilia) hanno risolto il “cold case” del furto di 120 forme di parmigiano reggiano del valore di 50.000 euro, avvenuto sette anni fa in un caseificio della zona. I militari hanno infatti individuato almeno uno degli autori del reato: un cittadino moldavo di 40 anni residente a Parma, denunciato con l’accusa di concorso in furto aggravato alla Procura reggiana. Sulla scena del crimine, in particolare, oltre agli attrezzi da scasso usati dai ladri era stato trovato un mozzicone di sigaretta da cui i Ris di Parma hanno estrapolato il Dna, ricondotto inizialmente ad un individuo sconosciuto di sesso maschile, il cosiddetto “ignoto 1”.

La scorsa settimana è arrivata la svolta nelle indagini. I militari del reparto scientifico, infatti, hanno avvisato i colleghi che il profilo biologico del cittadino moldavo, indagato per un altro reato, combaciava con quello dell’uomo che i reggiani cercavano dal luglio del 2013. Lo straniero è stato quindi denunciato e si indaga ora nella cerchia delle sue conoscenze per risalire agli altri complici.

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