Allarme Coronovirus, l’Emilia Romagna pronta a diventare zona arancione?

L’Emilia-Romagna è nel gruppo a forte rischio assieme a grandi regioni confinanti quali Toscana e Veneto, ma anche la Liguria che pur avendo un indice Rt relativamente basso, ora a 1.37, ha il 20% di tamponi positivi

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Il comitato si raduna oggi e, quasi certamente, declasserà una manciata di regioni della zona gialla: i contagi galoppano e alcuni degli indicatori scelti dall’Istituto Superiore di Sanità peggiorano visibilmente, rendendo inevitabili scelte dolorose.

Tanto che l’Ordine dei Medici, alla vigilia della sofferta decisione, arriva addirittura a invocare un lockdown nazionale onde evitare – testuali parole – di ritrovarci a metà dicembre con 10mila vittime del Covid in più. L’Emilia-Romagna è nel gruppo a forte rischio assieme a grandi regioni confinanti quali Toscana e Veneto, ma anche la Liguria che pur avendo un indice Rt relativamente basso, ora a 1.37, ha il 20% di tamponi positivi.

Sono altri, invece, i dati che inguaiano la nostra regione: da una parte l’aumento dei ricoveri, sia nei reparti Covid che in terapia intensiva; dall’altro, il progressivo deterioramento del sistema di contact tracing che ha sì permesso all’Emilia-Romagna di scoprire un alto numero di asintomatici totali, ma ora appare vicino ad incepparsi.

Il dato domenicale purtroppo non ha offerto un illusorio sospiro di sollievo: al drastico e ormai abituale abbassamento dei tamponi effettuati, 13mila contro i consueti 20mila e più, non è corrisposto un calo delle diagnosi che anzi sono aumentate, a 2.360; la percentuale dei test positivi è elevata, oltre il 18%, e anche se di questi quasi 1.500 sono asintomatici totali il numero dei ricoverati continua a crescere – 118 nei reparti Covid, 6 in terapia intensiva per un totale di 194, ossia un terzo scarso della capienza.

Trentacinque le vittime, di cui 19 nella sola area metropolitana di Bologna; e se l’età media rimane alta cominciano purtroppo a vedersi forme gravi o gravissime del virus in persone relativamente giovani: solo ieri a Sassuolo ha perso la vita una 58enne, a Bologna un 54enne.

La zona arancione incombe, dunque, ma che cosa comporta rispetto alla zona gialla? L’aggravio peggiore riguarda la chiusura immediata e totale di ristoranti e bar, se non per asporto o delivery; inoltre, in zona arancione è consentito uscire di casa solo per esigenze lavorative, scolastiche o emergenze conclamate.

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