Coronavirus, contagi in aumento – La MAPPA DELLE CHIUSURE

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Ancora in crescita i contagi in Italia. Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi toccano il numero record di 19.143. Ieri erano stati 16.079. Si riduce però il numero dei decessi, 91 contro i 136 deceduti la giornata precedente. Gli attuali positivi crescono di 16.700 portando il numero totale a 186.002.. E’ quanto riporta il consueto bollettino del Ministero della Salute.

Iss: “Situazione grave, state a casa”

La situazione è «grave» e l’epidemia da Covid-19 in Italia è in peggioramento, con un indice di trasmissibilità che ha raggiunto l’1,50. Una situazione a fronte della quale sono necessarie misure più drastiche, a partire dalla restrizione alla mobilità e alle attività non essenziali. L’ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute e Istituto superiore di sanità sull’andamento della curva epidemica traccia un quadro allarmante, invitando la popolazione a restare a casa quando possibile ed a limitare tutte le occasioni di contatto.

L’incessante aumento dei casi – con 7.625 focolai attivi, di cui 1.286 nuovi -, avvertono ministero e Iss, ha determinato segnali di criticità dei servizi territoriali e del «raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali». In altre parole, il carico di lavoro non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali per i quali è divenuto impossibile tracciare in modo completo le catene di trasmissione del contagio. Ma in sofferenza sono anche gli ospedali dove, se il trend non muterà, si avranno criticità per carenza di posti letto «in brevissimo tempo». Questa settimana, a livello nazionale, si è infatti osservato un importante aumento nel numero di persone ricoverate (7.131 vs 4.519 in area medica, 750 vs 420 in terapia intensiva) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/PPAA sopra 10%. Aumentano pure i focolai nelle scuole, anche se la trasmissione intra-scolastica è ancora limitata (3,5% dei nuovi focolai).

Una situazione in rapida evoluzione negativa alla luce della quale «è importante limitare le uscite da casa allo stretto necessario», ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, con l’avvertimento di continuare a tenere comportamenti prudenti, quale il distanziamento fisico, l’uso costante delle mascherine e il lavaggio delle mani. Al contempo, l’invito alle Regioni è quello di realizzare una rapida analisi del rischio e considerare un «tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette».

L’andamento è confermato anche dai dati dell’odierno bollettino sui contagi, secondo cui l’incremento dei casi nelle ultime 24 ore è di 19.143, individuati con 182.032 tamponi, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. In calo invece l’incremento delle vittime, 91 in un giorno (ieri erano 136). Ancora una volta la Lombardia è la regione che fa segnare l’incremento più alto, 4.916 nuovi casi in 24 ore, seguita da Campania (2.280), Piemonte (2.032), Veneto (1.550), Lazio (1.389) e Toscana (1.290). Superata inoltre la soglia dei mille ricoveri per Covid nelle terapie intensive, con 1.049 pazienti.

«La curva dei casi sta salendo in modo importante, con un aumento del 50% della percentuale di positivi sul totale dei tamponi fatti in poco più di 10 giorni», commenta Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e ordinario di Malattie infettive all’università del capoluogo ligure. La previsione, afferma, è che la curva «continuerà a salire fino al raggiungimento del picco e successivamente di una situazione di plateau, ma al momento il picco è ancora lontano». Indubbia la necessità di inasprire le misure: «Andrebbe innanzitutto limitata la circolazione delle persone più fragili con patologie e degli anziani. Penso che un lockdown mirato per queste categorie potrebbe essere il passo successivo, al fine di tutelarle dal contagio». Ad ogni modo la speranza allo stato attuale è che questa circolazione molto alta del virus, conclude l’infettivologo, «possa creare un minimo di immunità nella popolazione, anche se non si può parlare di immunità di gregge ed ancora non sappiamo molto circa la eventuale durata di tale immunità».

Impennata in Campania. Atteso il lockdown

E’ attesa per i prossimi giorni la firma dell’ordinanza annunciata oggi dal governatore Vincenzo De Luca per il lockdown in Campania contro l’impennata di contagi Covid. E’ quanto trapela da ambienti della Regione. Sono 2280 i nuovi positivi in Campania, su 15800 tamponi: numero record, mai raggiunto prima. La rilevazione di ieri era di 1.541 casi. Lo rende noto il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, in diretta Facebook. La percentuale dei contagi sui tamponi eseguiti sale dal 12.8 al 14.5 per cento.

“Procederemo nella direzione della chiusura di tutto, per i dati dei contagi che abbiamo non basta l’ordinanza che entra in vigore oggi. Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia”. Così il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, in diretta Facebook.

La situazione dei posti letto in Campania, secondo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è «pesante». «La programmazione ci consente ancora di reggere – dice su Facebook – ma con questi numeri non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto». «Oggi reggiamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate», ha aggiunto.

Le chiusure regione per regione

I numeri sempre più su di positivi e ricoveri e la rapidità di questa salita, con gli ospedali sempre più in affanno, fanno crescere l’allarme sulla portata della seconda ondata di contagio da Coronavirus. E spingono le amministrazioni regionali e i sindaci ad adottare regole sempre più stringenti, soprattutto per limitare le occasioni di assembramento. Se Lombardia, Campania e Lazio hanno fatto da apripista, ora provvedimenti analoghi sono già stati o stanno per essere adottati da altre Regioni con validità limitata. Al centro dell’attenzione scuole e movida. Ma c’è chi guarda oltre. Come il presidente della Campania Vincenzo De Luca che chiede al governo un lockdown nazionale, ma è già pronto a farne uno in casa propria. Intanto questa è la fotografia delle limitazioni introdotte o in via di definizione

CAMPANIA Nella regione che per prima ha chiuso le scuole, è già in vigore da 24 ore il divieto di spostarsi dalla propria provincia di residenza, e dalle 23 di stasera il coprifuoco notturno, che d’ora in poi non consentirà di circolare sino alle 5 del mattino tranne che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o urgenza o ragioni di salute. Chiuse tutte le attività commerciali, sociali e ricreative. E si preparano norme ancora più drastiche. «E’ necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E’ indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale» ha detto De Luca spiegando che se il governo non interviene in questo senso lo farà la Campania con un lockdown tra domani e domenica

LAZIO anche qui coprifuoco al debutto, a partire dalla 24 e sino alle 5 del mattino. Mentre da lunedì didattica a distanza per Università e scuole superiori. Il provvedimento durerà un mese. Intanto arrivano altre restrizioni per chi vive a Roma. Dopo l’ordinanza sulla chiusura delle piazze della movida, la sindaca Virginia Raggi si appresta a firmare il divieto anche per i minimarket di vendere alcolici dalle 21.00 alle 7.00 nelle serate di venerdì e sabato.

PIEMONTE Lo stop notturno per uscite e attività commerciali comincerà lunedì prossimo dalle 23 alle 5 del mattino

LOMBARDIA Partita per prima con il blocco notturno di ogni attività, è anche la Regione a sperimentare nel weekend la chiusura dei grandi centri commerciali. Dad nelle scuole superiori, nonostante le polemiche. E’ un”provvedimento temporaneo- rassicura il presidente della Regione Attilio Fontana- Abbiamo 13-14 giorni per studiare una modalità di diluizione dell’orario di ingresso degli studenti con l’organizzazione del trasporto pubblico locale, che potremmo utilizzare per evitare la didattica a distanza».

PUGLIA Anche qui da lunedì e fino al 13 novembre sono sospese tutte le attività didattiche in presenza per il triennio delle scuole secondarie.

CALABRIA Su scuola (dad per le superiori)e coprifuoco (dalla mezzanotte alle 5)si allinea a quanto hanno fatto le altre Regioni. In più l’ordinanza firmata oggi dal presidente Nino Spirlì per la tutela dei pazienti ricoverati in ospedale o nelle Rsa prevede lo stop alle visite parentali

TOSCANA Nessuna chiusura ma contingentamento degli ingressi nei centri commerciali: è la misura a cui pensa il presidente Eugenio Giani, che sia appresta a firmare domani la sua ordinanza.

SICILIA In arrivo l’ordinanza del presidente Nello Musumeci che avrà come filo conduttore la «linea della fermezza e del rigore» seppure con chiusure parziali. Intanto a Palermo per decisione del sindaco Leoluca Orlando dalle 21 alle 5 del giorno successivo nei weekend non s potrà sostare nelle zone della movida davanti a pub e ristoranti

UMBRIA A causa dell’aumento dei contagi chiude al pubblico una parte del centro storico di Perugia. Lo prevede un’ordinanza del Comune per le giornate di venerdì 23 e sabato 24 ottobre, con possibilità di reiterazione fino al 13 novembre, dalle 21 alle ore una del giorno successivo.

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