Coronavirus – A Parma 13 nuovi contagi, nessun decesso. In Regione sono 99 casi

Stabili i casi in Italia, 1869 con 17 morti. Ma alcune regioni pensano al lockdown.

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Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 34.932 casi di positività, 99 in più rispetto a ieri, di cui 54 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Nessun nuovo decesso.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 53 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 56 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 16 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 3.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,9 anni.

Sui 54 asintomatici, 33 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 13 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening pre-ricovero. Uno è stato individuato tramite test sierologico, mentre per altri 2 non è ancora noto il motivo di esecuzione del tampone.

Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (19), Piacenza (12), Parma (13), Modena (19), Ferrara (16).

In provincia di Bologna, su 19 nuovi positivi (12 riconducibili a focolai già noti, 7 invece casi sporadici), 12 hanno manifestato sintomi. Per quanto riguarda i 7 asintomatici, 4 sono stati individuati in seguito ad attività di contact tracing, uno tramite test per categoria, un altro da test effettuato in pre-ricovero; per l’ultimo non è ancora noto il motivo di esecuzione del tampone. Sul totale dei casi, uno è un rientro dall’estero, un altro da regione italiana.

A Parma e provincia sono 13 i nuovi positivi (di cui uno è un rientro dall’estero), 7 riconducibili a focolai e 6 sporadici. Sette i sintomatici; degli asintomatici (6), 3 sono stati rilevati nell’ambito di attività di contact tracing, 2 con test per categoria e uno con test fatto in pre-ricovero.

In provincia di Piacenza, 12 i nuovi positivi: 3 sono rientri dall’estero (due dall’Albania e uno dall’Ucraina); 2 sono contatti di un focolaio pre-esistente, altri 2 sono stati identificati in seguito a tampone per accesso al Pronto soccorso, 2 sono stati “intercettati” dai medici di medicina generale(di cui un caso è collegato a un focolaio pre-esistente); uno ha manifestato sintomi; un altro è stato individuato nel corso di una degenza in una casa di cura privata, un altro ancora in seguito a un approfondimento diagnostico.

Nel modenese, su 19 nuovi positivi (4 sintomatici, 15 asintomatici) 3 sono rientri dall’estero (2 dall’Ucraina, uno dalla Tunisia), 12 sono contatti di casi noti (legati a diversi focolai familiari); uno è un caso emerso da test pre-ricovero, un altro in seguito a screening aziendale. Due, infine, sono casi classificati come sporadici.

In provincia di Ferrara, su 16 positivi, in un caso si tratta di rientro dall’estero (Francia); 14 nuovi contagi sono stati individuati in quanto contatti di casi già noti (di cui 10 riconducibili a focolai familiari, 3 a un focolaio lavorativo); uno, infine, è stato individuato con un tampone eseguito presso l’Ausl di Rovigo prima del rientro nel proprio Paese di origine.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

I tamponi effettuati sono 10.107, per un totale di 1.141.530. A questi si aggiungono anche 2.765 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.717 (+66 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.500 (+56 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. Cala (-1) il numero dei pazienti in terapia intensiva, che in tutto sono 17.Sono 200 (+11)iricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 25.734 (+33 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 25.726 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.016 a Piacenza (+12, di cui 7 sintomatici), 4.262   a Parma (+13, di cui 7 sintomatici), 5.757 a Reggio Emilia (+5, di cui 3 sintomatici), 4.874 a Modena (+19, di cui 4 sintomatici), 6.224 a Bologna (+19, di cui 12 sintomatici), 576 a Imola (+1, asintomatico), 1.438 a Ferrara (+16, di cui 2 sintomatici),1.775 a Ravenna (+4, di cui 3 sintomatici),1.330 a Forlì (+6, di cui 4 sintomatici), 1.112 a Cesena (+2, di cui 1 sintomatico), 2.568 a Rimini (+2, entrambi sintomatici).

 In Italia contagi stabili, +1.869 in un giorno. 17 morti  – E’ stabile l’incremento dei contagi per coronavirus in Italia. Dal bollettino del ministero della Salute emerge che si sono registrati 1.869 nuovi casi nelle ultime 24 ore, una cinquantina meno di ieri ma con circa tremila tamponi in meno (104.387 contro 107.269). Il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale a 308.104. In leggero calo anche il numero delle vittime, 17 nelle ultime 24 ore mentre venerdì erano 20. Nessuna regione fa segnare zero casi. Ad oggi sono 2.746 i ricoverati con sintomi, di questi 247 si trovano in terapia intensiva, mentre in isolamento domiciliare ci sono 45.600 persone. La regione dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi, nelle ultime 24 ore, è la Campania (274), seguita da Lombardia (256), Lazio (219), Veneto (216), Toscana e Sicilia (110), Piemonte (107).

Alcune regioni pensano al lockdown – Tra obbligo di mascherine anche all’aperto e minacce di nuovi lockdown, regioni e comuni tentano di arginare l’aumento dei casi di coronavirus in Italia e si affidano ad ordinanze ad hoc per limitare assembramenti e garantire la sicurezza sanitaria. Alle parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ieri aveva minacciato un ritorno al lockdown nel caso aumentino ancora i contagiati, oggi fanno seguito quelle del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Se non rispettiamo le regole andiamo a finire lì – ha detto -. Se continuiamo ad avere piena coscienza che il coronavirus è ancora presente fra noi, ce la faremo, che vuol dire cose molto semplici. Continuare ad avere precauzioni e cautele perchè questo è il modo di tornare a vivere, lavorare, investire e anche divertirci». «Distanziamento sociale, evitare assembramenti, mascherine, igiene delle mani e degli ambienti – ha rimarcato -, devono essere le quattro regole da cui non dobbiamo discostarci».

Il governatore ha anche invitato a moderare la movida. «E’ molto importante – ha detto – stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai. Se dobbiamo costruire una gerarchia, la prima da salvaguardare, e sono d’accordo con il presidente Conte, è la scuola e l’università». E proprio Genova, ieri, ha ‘sperimentatò la prima notte con mascherina nella zona della movida, dove da qualche giorno è obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione. Centro storico affollato, ma disciplinato, con la serata tra locali trascorsa tra tanti controlli e nessuna sanzione.

E, proprio per scongiurare un «secondo lockdown», anche la Sicilia sta valutando la possibilità di imporre l’uso della mascherina all’aperto. Un’ordinanza, in tal senso, potrebbe essere firmata dal governatore, Nello Musumeci, già nelle prossime ore. Ed è proprio il Sud la zona d’Italia che, più di altre, sta correndo ai ripari per evitare la diffusione del contagio.

La Calabria, dove oggi si registra la centesima vittima per Covid, ha imposto l’uso delle mascherine all’aperto, così come avviene già in Campania dove però il governatore, Vincenzo De Luca, sta valutando l’ipotesi di nuovo lockdown nel caso dell’ennesima impennata dei contagi. Anche a Foggia, due giorni fa, è stata presa la stessa decisione, così come avvenuto a Genova su disposizione del sindaco Marco Bucci.

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