22 Settembre, giornata mondiale del rinoceronte

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Oggi, 22 settembre è la giornata mondiale del rinoceronte.

Una data importante, per celebrare uno degli animali più affascinanti del mondo che purtroppo a causa del bracconaggio, lo troviamo all’apice tra le specie più a rischio estinzione.

Fabio Ghirardi, parmigiano e direttore di AIEA, associazione Italiana esperti d’Africa, che si occupa da anni nella salvaguardia ed antibracconaggio delle specie in via di estinzione, ci illustra i motivi per i quali questo animale è così ricercato.

Il rinoceronte è cacciato esclusivamente per il suo corno che secondo alcune credenze popolari sarebbe una medicina ad ampio spettro, da antipiretico ad antitumorale. Il valore del corno sfiora i 100.000 dollari al kilo – prosegue Ghirardi- un costo altissimo, più dell’oro! Considerando un peso di circa 10kg a corno, uno di questi arriva a costare al mercato nero fino ad 1 milione di dollari.

La maggior parte delle persone addita i bracconieri come il male da estirpare ma il vero problema sono le organizzazioni terroristiche che gestiscono questi traffici internazionali, ovviamente il bracconiere gioca un ruolo importante ma è colui che in fin dei conti guadagna pochi spiccioli a fronte di business milionari.

La pandemia ed il lockdown che ha interessato anche le savane africane ha evidenziato un aumento del bracconaggio di sussistenza, ovvero l’uccisione degli animali per l’alimentazione e non per il traffico in quanto lo stop al turismo ha messo in ginocchio le popolazioni locali che con i safari riuscivano ad avere un lavoro onesto.

La nostra associazione è impegnata da più di dieci anni in diverse riserve e parchi africani ed il nostro impegno è tangibile in quanto abbiamo notato una diminuzione del bracconaggio nelle aree in cui operiamo grazie al progetto Poaching Prevention Academy, cioè l’accademia di formazione dei Rangers antibracconaggio.

Grazie all’aiuto di tutti possiamo proseguire nel nostro operato per la salvaguardia della biodiversità che a noi piace chiamare bioricchezza in quanto il valore di un animale vivo è nettamente superiore al valore di un animale morto.

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