L’Italia che punta all’e-commerce: ripartire e puntare al futuro

Il settore delle vendite online rappresenta il futuro: una frase considerata controversa una decina di anni fa ma che ormai costituisce la norma per chiunque punti ad aprire una propria attività. Tra innovazione tecnologia sempre in continua evoluzione ed eventi che portano le persone a rivolgersi all’online, costruire un proprio e-commerce è ormai un must per qualsiasi azienda nascente o start-up.

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Un settore talmente vivace e in espansione che anche la concorrenza viene pensata in maniera diversa: ne sono un esempio aziende come Ecommerce space srl, che invece di pensare la propria attività in contrapposizione ai servizi offerti dai colossi del settore, puntano alla collaborazione.

Le vendite online sono un settore che si sta evolvendo rapidamente e che vede ogni giorno che passa sempre nuovi acquirenti in cerca di risposte ai propri bisogni. Ecco perché capisaldi come Amazon e eBay non risultano essere concorrenti per le start-up che si vogliono spendere in questo settore, ma opportunità.

Ma quali sono i numeri dell’e-commerce in Italia?

L’e-commerce in Italia: i numeri del 2020

Il 2020 si è aperto con una serie di eventi inaspettati che hanno rischiato di mettere al tappeto il settore della vendita al dettaglio. Lo scoppio di una pandemia è un evento imprevedibile che colpisce come un tifone l’intero settore produttivo, costringendo le persone in casa e causando la chiusura di numerosi punti di vendita fisici sul territorio.

Da che mondo è mondo la risposta efficace alla diffusione di malattie contagiose è sempre stato l’isolamento e la storia insegna che in queste circostanze anche le pratiche commerciali si evolvono.

Se un secolo fa la risposta era la vendita porta a porta, adesso questa è stata ampiamente soppiantata dall’e-commerce: una connessione ad internet ed è fatta. Basta consultare i cataloghi online, effettuare pochi click e qualsiasi problema può trovare una soluzione rapida ed efficace.

Non è affatto una sorpresa, dunque, constare che solo durante il lockdown oltre il 31% degli italiani si è rivolto all’e-commerce anche per l’acquisto di prodotti che erano disponibili offline.

L’impiego dello smartphone per la realizzazione degli acquisti online ha visto un aumento del 72% mentre la grande distribuzione ha toccato un nuovo record: +250%!

Ovviamente si è pur sempre trattato di una crisi, motivo per cui non tutti i dati sono positivi: il 54% delle attività ha registrato un calo di fatturato e solo il 21% ha registrato ingressi superiori rispetto al periodo di pre-lockdown.

In generale è previsto che il settore fatturi oltre 22,7 miliardi di euro, in crescita del +26% rispetto al 2019.

Ciò che maggiormente colpisce, tuttavia, è la costanza con cui l’e-commerce è cresciuto anche dopo il superamento della fase critica.

Le abitudini sono cambiate e con esse l’approccio delle persone alle vendite online.

Ripartire dall’e-commerce: i settori maggiormente coinvolti

Si tratta di un altro dato inaspettato: la quarantena non ha affatto bloccato i sogni, le ambizioni e l’inventiva degli italiani. Anche durante i periodi più bui, infatti, vi è chi pensa al futuro.

Non sono poche le nuove aziende registratesi con codice ATECO 47.91.1 relativo al commercio online nate in questi ultimi mesi. Se si prende in considerazione il dato fondamentale secondo cui il 98% degli italiani è solito compiere acquisti presso marketplace, appare chiaro come l’e-commerce rappresenti un’opportunità per molti giovani imprenditori.

Ma quali sono i settori maggiormente coinvolti?

Stando ai dati rilasciati dalla Casaleggio Associati relativi al 2019, il 42,7% del fatturato e-commerce in Italia è costituita dal settore tempo libero (+21% rispetto al 2018).

A seguire vi era il turismo, con il 25,6% e i Centri Commerciali, con il 15,5%.

Il restante 16% si divide tra vari settori, come l’editoria, la moda, l’elettronica di consumo, il cibo e l’arredamento.

Il quadro nel 2020 è cambiato radicalmente: il turismo ha subito un ovvio crollo, mentre è cresciuta notevolmente l’attenzione rivolta ai beni di prima necessità e all’abbigliamento.

Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano spiega: «Rispetto al passato è maturata una definitiva consapevolezza sulla necessità di sviluppare un canale eCommerce completamente integrato con l’esperienza fisica. Un cambiamento epocale e invocato dai consumatori che richiederà – soprattutto per i modelli più tradizionali di Retail – profonde revisioni di processo e di organizzazione, investimenti, capacità di ascolto dei clienti e molta creatività».

Il nuovo e-commerce: la user experience

Ciò che l’Osservatorio eCommerce B2C mette in evidenza sono le nuove linee guida sul cui tracciato si stanno sviluppando le nuove attività di e-commerce.

Viene completamente abbattuto il vecchio pregiudizio che considerava le vendite online assolutamente impersonali e che minacciavano di far scomparire il vecchio rapporto tra venditore e acquirente.

Il boom dell’e-commerce e l’emergere di nuove start-up nel settore ha messo in evidenza un punto fondamentale delle vendite online: il rapporto con il cliente è fondamentale.

Si tratta di una trasposizione della regola dell’USP (Unique Selling Proposition) alle vendite online: le nupve aziende nascenti puntano a caratterizzazione dell’offerta, selezione del pubblico e a fornire un’esperienza online che trascende la semplice e immediata vendita.

USP e user experience convergono nella caratterizzazione di punti vendita online dotati di una personalità propria, non meno di quanto non riesca a far trasparire un negozio fisico. Ciò a cui si punta è la personalizzazione completa dell’immagine di una piattaforma di vendita online. Non è più sufficiente presentare un catalogo di prodotti da selezionare ma si rende indispensabile fornire contenuti aggiuntivi.

Si passa dalle semplici descrizioni e immagini di un prodotto a contenuti scritti o filmati che ne spiegano le caratteristiche e le proprietà: quella che è inizialmente solo una piattaforma di vendita si trasforma in un vero e proprio sito che soddisfa le curiosità e i dubbi degli utenti.

L’e-commerce come informazione

La trasformazione dell’e-commerce nel 2020 passa anche e soprattutto per l’informazione: una soluzione, questa, adottata ad esempio da Ecommerce space. Ciò che traspare da aziende come questa, che si proiettano nel nuovo panorama delle vendite online, è la ricerca di una identità propria che trascenda la semplice dimensione commerciale. Gli utenti che comprano sugli e-commerce hanno anch’essi attraversato una fase evolutiva. Sono passati da semplici acquirenti ad utenti, desiderosi di apprendere le differenze tra i prodotti, le loro specifiche e curiosità.

Puntare ad un proprio blog aziendale, a pagine social attive e ad una relazione caratteristica con le persone sono dei must per le nuove start-up di vendita online.

 

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