Parma, in arrivo 3.2 milioni dalla Regione contro il dissesto idrogeologico

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Consolidamento di versanti a rischio di smottamenti e frane; lavori di carattere strutturale sul reticolo idrografico minore (fossi, canali e rii); opere di regimazione idraulico-forestale come briglie, traverse, muretti e terrazzamenti e, infine, realizzazione di canalizzazioni e pozzetti per il drenaggio delle acque superficiali.

La Regione Emilia-Romagna continua ad investire sulla messa in sicurezza del territorio con 173 progetti finanziati con circa 17 milioni di euro.

L’obiettivo è quello di prevenire fenomeni di dissesto idro-geologico, causati dal maltempo e dalle avversità climatiche nelle aziende agricole e zootecniche.

Un piano di interventi che abbraccia tutto il territorio regionale, dall’Appenino piacentino al riminese, e che vede come protagonisti gli enti pubblici del territorio (129 progetti approvati), le aziende agricole (36) e otto raggruppamenti temporanei di impresa.

È questo l’esito di un bando del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 per la riduzione del rischio di danneggiamento del potenziale produttivo agricolo – stalle, fienili, serre, immobili per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, magazzini per attrezzi, frutteti, vigneti e uliveti, vivai e terreni seminabili – legato all’intensificarsi dei fenomeni estremi derivanti dal cambiamento climatico.

Dei centosettantatre progetti inseriti nella graduatoria finale del bando e finanziati, trentasei riguardano la provincia di Parma, per un totale di contributi di oltre 3,2 milioni di euro.

Le caratteristiche dei progetti – I singoli progetti possono avere un valore massimo di investimento pari a 150 mila euro, con un contributo regionale che copre fino all’80% della spesa sostenuta dalle singole imprese; percentuale che raggiunge il 100% per interventi realizzati da enti pubblici e raggruppamenti di imprese.

Tra le spese finanziabili rientrano anche gli onorari di professionisti e consulenti per studi e indagini geognostiche, nel limite del 10% dell’importo ammissibile.

Nella formazione della graduatoria è stata data priorità agli interventi da effettuare in zone soggette ad alto rischio di frane, oppure in aree svantaggiate dell’Appennino emiliano, piacentino-parmense e dell’Alta Val Marecchia.

Punteggio aggiuntivo anche per le aziende guidate da giovani.

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