Con la risposta dell’Assessore Benassi all’interrogazione del Consigliere Fabrizio Pezzuto da cui risulta che a Parma il 50% della raccolta differenziata fatta dai cittadini finisce per bruciare nell’inceneritore, abbiamo avuto la riprova di ciò che come Comitato Parma in Centro avevamo scritto nella nostra petizione:
solo in Italia si classificano i Comuni virtuosi, in base alla quantità di rifiuto differenziato, mentre nel resto dell’Europa si pone attenzione al destino che ha dopo la fase di smaltimento.
A questo aggiungiamo che, dati alla mano, la gestione della raccolta differenziata non ha fatto altro che aumentare i costi complessivi , con seri dubbi sulla sostenibilità ambientale di tutto il processo.
Nella nostra Regione il costo medio pro capite dal 2012 al 2017 è aumentato del 10% circa, mentre le previsioni del porta a porta promettevano una riduzione; ha sicuramente portato, invece, percentuali di differenziazione insperati, ma a che costi? A favore di chi?
Con questa raccolta porta a porta voluta da Pizzarotti si è spostata la maggior parte delle incombenze ai cittadini su cui incombono i maggiori costi economici, sociali e organizzativi, mentre per i gestori che utilizzano la formula di appalti e sub appalti ,sono lievitati gli utili.
La raccolta porta a porta può essere sostituita con nuove modalità di raccolta con cassonetti ad accessi vincolati.
In questo modo si manterrebbero alti livelli e qualità di raccolta, ma i Cittadini sarebbero liberi di conferire quando ne hanno necessità.
Il servizio manuale potrebbe essere trasformato in industriale a bassissimo impatto ambientale ,con conseguente riduzione dei costi.
Infine un dubbio sorge spontaneo : il Sindaco Pizzarotti non conosceva questi dati prima dell’interrogazione del Consigliere Comunale ? E se li conosceva perché mai ne ha parlato o mai ha posto al gestore il problema, lasciando che i Cittadini fossero convinti che i sacrifici imposti fossero almeno giustificati dai risultati ?
Comitato Parma In Centro
Io mi ero già fatta un’idea dal fatto che il sacco giallo contiene rifiuti troppo diversi, poi giornali nazionali avevano già riportato articoli con percentuali di riciclo basse e lo stesso COREPLA ammette che va al riciclo solo il 40 % degli imballaggi che ritira ,quindi il resto va bruciato. Ridateci i cassonetti perché non cambia nulla e risparmiamo .