Truffa dei malati immaginari, condanna a 5 anni e 10 mesi per il titolare di LSGroup

Luigi Sabbatino è stato condannato a rifondere 3,3 milioni di euro all’erario

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Truffa aggravata, dichiarazione infedele, indebita compensazione, fatture inesistenti. Queste le accuse rivolte a Luigi Sabbatino, amministratore di LSGroup, azienda operante nel settore dell’impiantistica  industriale.
Assolto dall’accusa di associazione a delinquere, Sabbatino è stato condannato a 5 anni e 10 mesi e alla restituzione di quasi 3,3 milioni di euro all’erario.
Elementare il sistema pensato da Sabbatino:
uno schema criminoso che prevedeva il sistematico ed illecito ricorso agli istituti della “malattia” e dell’ammortizzatore sociale del “contratto di solidarietà”.
Infatti, i lavoratori dipendenti, almeno una trentina, pur risultando assenti per malattia o inseriti nel programma di riduzione dell’orario di lavoro, continuavano a lavorare nei medesimi giorni in cui sarebbero dovuti essere a riposo, percependo lo stipendio con un sistema di retribuzione ufficioso definito “paga globale”.

Nel giro di un paio d’anni, le condotte in rassegna avevano fruttato risparmi non spettanti per oltre € 2.600.000.

Nell’ambito dell’indagine, è stato anche accertato un episodio di usura, posto in essere da uno dei professionisti coinvolti nella vicenda, nei confronti di un imprenditore del parmense. In particolare, a seguito della querela sporta dall’usurato, sono stati svolti accertamenti documentali e bancari, i quali hanno consentito di accertare l’applicazione di un tasso usurario del 117% su un prestito di 10.000 euro, concesso per sopperire ad una momentanea mancanza di liquidità.

Nei mesi scorsi, erano arrivate le condanne per gli altri indagati.

 

 

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