Gervinho si racconta: “Parma la priorità, il bello deve ancora venire”

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Nel corso di una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Gervinho ha commentato la sua scelta di tornare in Italia per vestire la maglia del Parma: “Appena ho capito che sarebbe stato possibile tornarci, ho detto no alle altre quattro-cinque proposte che avevo. Da Paesi diversi, dovevo soltanto scegliere. La priorità era Parma. E’ stata una volata: risoluzione, accordo rapido, transfer. E’ andata di lusso, finalmente di nuovo nel calcio italiano. Sono felice della scelta perché mi sono integrato presto”.

Sul futuro: “Il miglior Gervinho deve ancora materializzarsi. Ho un contratto fino al 2021 con il Parma, tre anni secchi, che vorrei rispettare perché qui sto benissimo. Però, la mia forza è una. Sono maturato talmente tanto che i complimenti me li faccio scivolare addosso. Mi dicono, faccio un esempio, “Gervi lo sa che hai giocato una grande partita?”. Per me conta zero, penso a quella successiva. Non mi cullo sugli allori, non avrebbe senso, sarebbe un disastro. Io mangio sempre.  Ho sempre fame, in campo. Non c’è complimento che possa snaturarmi. Fino a quando avrò queste motivazioni potrò saltare qualsiasi ostacolo”.

Sulla Roma: “Non è stato facile andare via, è una delle più belle città al mondo. Magica. Anche se io ho visto una sola volta il Colosseo, mi blindavo in casa con gli amici. E sfuggivo. A cosa? All’affetto dei tifosi. Sono abbastanza riservato, mi faceva piacere, ma per me contano campo, lavoro e famiglia. Roma ti stritola d’affetto, di passione, se stai in centro per shopping o per prendere un aperitivo è una processione. E quelle cose mi sono rimaste in testa, indimenticabili. L’affetto dei tifosi romanisti? Il loro non era semplicemente affetto, piuttosto amore nei miei riguardi. Amore vero, non dimenticherò. Mi sono tenuto in contatto con Nainggolan e ho nostalgia del ristorante “La locanda”: carbonara da favola”.

Proprio al Corriere dello Sport Daniele Faggiano ha rivelato un curioso aneddoto riguardante Gervinho, diventato subito un giocatore fondamentale in campo e nello spogliatoio per il club: “E’ stata una scelta condivisa, fondamentale l’avallo di tutti. Ovviamente anche quello di D’Aversa che ha subito dato il via libera per le sue necessità tattiche. Gervinho è un ragazzo silenzioso, parla poco ma incide parecchio. Non a caso è diventato vice-capitano, i gradi ce li ha Bruno Alves, ma lui si è fatto subito apprezzare. Di sicuro un contributo molto prezioso dentro lo spogliatoio continua a darlo Alessandro Lucarelli”.

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