Fallimento Spip: condannato con pena sospesa Paolo Buzzi, assolti Costa e Frateschi

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Accusato di bancarotta fraudolenta con il crac di Spip del 2013, partecipata del Comune di Parma, è stato condannato a due anni di reclusione con pena sospesa l’ex vicesindaco di Parma, Paolo Buzzi, che aveva la delega alle Partecipate.  Dovrà inoltre pagare una provvisionale di 100 mila euro in favore della parte civile Spip in fallimento

Assolti invece Andrea Costa, ex presidente di Stt, per non avere commesso il fatto; e Carlo Frateschi, ex direttore generale del Comune, perchè il fatto non costituisce reato. Per loro l’accusa aveva chiesto due anni e sei mesi ciascuno.

La sentenza ieri, decisa dal giudice per l’udienza preliminare al termine del rito abbreviato chiesto da Buzzi, Costa e Frateschi nel procedimento avviato dopo il fallimento di Spip, società partecipata affogata nel 2013 da 120 milioni di euro di debiti.

La condanna per l’ex vicesindaco ha visto lo sconto di un terzo della pena come prevede il rito abbreviato. Per Buzzi è arrivata l’assoluzione invece dall’imputazione di aggravamento del dissesto di Spip dovuto al rilascio di alcune lettere di patronage. Gli avvocati difensori hanno annunciato tuttavia il ricorso in appello.

Il giudice ha invece accettato il patteggiamento per l’ex direttore generale di Spip, Pietro Gandolfi,  due anni con pena sospesa; e per gli ex consiglieri di amministrazione Marco Trivelli, Federico Palestro e Roberto Brindani: un anno e 6 mesi ciascuno, pena sospesa. Rinviati a giudizio altri tre membri del cda: Cristina Bazzini, Mario Mantovani e Nello Maccini

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