Omicidio in Val Gardena – Zoni non risponde al Gip e resta in cella. Verrà disposta la perizia psichiatrica

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E’ accusato di aver colpito la moglie, Rita Pissarotti, 60enne di Collecchio, con diciannove colpi di arma da taglio, due dei quali hanno raggiunto il cuore, lo scorso 14 agosto nella loro camera d’albergo, a Santa Cristina in Val Gardena.

Al carcere di Bolzano si è tenuta l’udienza di convalida di Paolo Zoni: l’uomo, 64 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

I giudice per le indagini preliminari ha confermato il fermo per il 64enne di Parma e ha disposto l’ulteriore detenzione nella casa circondariale di Bolzano. Sulla base degli atti vi sono fondati dubbi sulla capacità di intendere e di volere dell’indagato.

La procura della Repubblica di Bolzano acquisirà la cartella clinica sia dell’indagato sia della vittima. Non appena la documentazione sarà a disposizione, verrà presentata al giudice un’istanza di incidente probatorio per chiarire se l’indagato è in grado di partecipare al processo, se al momento della commissione del reato era capace di intendere e di volere; se, in caso di incapacità, sia da considerare socialmente pericoloso.

Intanto amici e conoscenti della coppia raccontano come Zoni negli ultimi anni fosse molto provato: poche settimane dopo la morte dell’anziana madre, che viveva con la coppia, un incidente in auto aveva causato gravi ferite alla moglie. Da quel giorno, Zoni era diventato triste, ombroso, strano.

Fino al giorno della tragedia.

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