Violenze continue, fatte di calci pugni insulti e minacce, che non si sono fermate neanche quando la donna era incinta del loro figlio. E’ quanto è avvenuto per 10 anni, in una casa di San Polo, all’esterno, l’apparenza di una famiglia tranquilla, sino a quando la donna ha deciso di porre fine ai maltrattamenti denunciando il compagno ai Carabinieri della stazione di Colorno, capitanata dal comandante Collana. Un altro caso simile, fatto di umiliazione, di uomini che non accettano la fine di una relazione, che non accettano un “basta, è avvenuto invece a San Polo.
La settimana scorsa i Carabinieri, dopo le indagini coordinate dal Gip del Trinbunale di Parma, Nunno, hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalle case famigliari, con divieto di comunicazione, per due uomini, due 40enni.
A San Polo i militari hanno allontanato un uomo di origini straniere di 40 anni, operaio, padre di più bambini, tutti minori, avuti con una connazionale di 30 anni. Una relazione durata 10 anni, una relazione malata, minacciata da continui insulti e botte, anche mentre la donna era incinta. I lividi impressi sulla pelle della donna erano evidenti, più volte è stata costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, il coraggio di denunciare i soprusi è arrivato a fine marzo quando, dopo l’ennesimo episodio violento, ha denunciato il compagno ai Carabinieri. Dopo le indagini, per l’uomo è scattato l’obbligo di allontanamento dalla casa famigliare e dal paese di San Polo.
Un 40enne colornese, invece, è stato denunciato per atti persecutori, lo scorso gennaio dall’ex compagna. La relazione travagliata era finita, su decisione della donna, ma per l’uomo non era accettabile. Da quel momento iniziano gli atti persecutori, fatti di chiamate, messaggi, minacce, appostamenti e pedinamenti sotto casa. Una situazione diventata incubo a cui la donna si spera abbia posto fine dopo l’esecuzione della misura cautelare da parte dei militari del divieto di avvicinamento e di comunicazione per l’uomo nei confronti della ex.
