Aggressione a Paolo Signifredi, il legale: “Ora non so dove sia, ma è in pericolo”

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Non ci sono dettagli sulla brutale aggressione avvenuta ai danni del pentito parmigiano del processo Aemilia Paolo Signifredi, commercialista di Baganzola, accusato di essere il cassiere dell’Ndrangheta nel Nord Italia.

Il luogo in cui viveva, secondo il programma di protezione, avrebbe dovuto essere segreto ma evidentemente i suoi aggressori che, probabilmente, appartengono alla cosca rispetto alla quale Signifredi ha fatto numerose dichiarazioni che hanno portato all’arresto di esponenti del clan, lo hanno scoperto, attendendo Signifredi al rientro da una visita, privo della scorta, ed aggredendolo in tre.

Non ci conosce il luogo in cui sia stato portato dopo l’aggressione che gli è costata una  prognosi di 30 giorni. La Procura sta indagando sull’episodio e sulla fuga di notizie, ma al momento nemmeno il legale dove sia stato portato.

“Non mi è dato sapere dove sia, visto il programma di protezione” ha dichiarato l’avvocata Maria Teresa Pergolani, il suo difensore di fiducia, alla Gazzetta di Reggio. “So solo che sta male, che è stato incosciente per circa 24 ore dopo il pestaggio e che la situazione è altamente rischiosa ormai per lui. A Reggio abbiamo chiesto che, quando tornerà in salute, possa finalmente partecipare al processo sulla frode dell’acciaio tramite il video collegamento consentito ora dell’aula speciale del processo Aemilia”.

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