DENUNCIA- “Devo pagare 6mila euro di multa per aver usato un libretto d’assegni vecchio”: l’appello di una donna parmigiana. In Italia maxi sanzioni a 12mila famiglie per “assurda legge antiriciclaggio con errori formali”

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“Questa non è una bufala, nemmeno una catena! Scriviamo a nome di 60 cittadini in tutta Italia che hanno bisogno di dare voce ad un’ingiustizia che sta mettendo in ginocchio oltre 12.000 persone/famiglie sanzionate pesantemente dalla legge antiriciclaggio SOLO per un vizio di forma!”.

L’avviso arriva da una cittadina parmigiana, Alice, mamma e lavoratrice, impegnata nel mondo culturale e sociale parmigiano, ritrovatasi vittima di una ingiustizia giudiziaria che avrà pesanti ripercussioni sul bilancio della famiglia. Una firma che gli potrebbe costare 6 mila euro di multa per aver usato un libretto d’assegni non siglato dopo la recente modifica della legge antiriciclaggio.”Tu cittadino normale, – spiega Alice – potresti aver usato un assegno di un libretto vecchio, di quelli che non hanno il timbro non tasferibile, il libretto del nonno per far fronte alle spese di un funerale, o della zia per pagare la badante, e trovarti ora a dover pagare, subito, 6 mila euro di sanzioni per la legge antiriciclaggio. Le banche ovviamente in silenzio, per loro nessuna sanzione, nonostante non abbiano bloccato o avvisato i clienti”.

La vicenda fino ad ora è stata denunciata da 60 cittadini attraverso interventi in trasmissioni televisive, giornali, social e passaparola in tutta Italia, con casi anche a Parma. Questi si sono rivolti chi a Federconsumatori, chi ad Adico, chi ad avvocati privati. Uniti però dalla voglia difar luce su questa ingiustizia, che rischia di mettere in seria crisi una famiglia per un vizio formale. Sembra tuttavia tutta in salita se non impossibile una class action contro Banche e Organi di Stato.

“Un errore in cui potresti incorrere anche tu – scrive la donna a nome di tutte le vittime – perché si tratta semplicemente di aver omesso la clausola non trasferibile, che un tempo non era prestampata, su dei vecchi assegni incassati direttamente dal beneficiario (senza ulteriori girate a terzi) per importi pari e superiori a 1.000 euro. Per la violazione della legge antiriciclaggio, modificata lo scorso luglio, cittadini onesti e in buona fede devono pagare una sanzione amministrativa da 3.000 a 50.000 euro!

In questo momento il ministero delle finanze non è in grado di commisurata le sanzioni con precisione caso per caso perché la legge è incompleta e mancano i parametri per definirli. Drammaticamente però viene data a tutti, veri o presunti riciclatori, la possibilità di pagare un’oblazione fissa di 6.000 euro entri 60 gg e lo stato si prende il tempo di almeno 1-2 anni per decidere l’importo delle singole sanzioni ! Il rischio è di pagare un’oblazione di 6.000 euro oggi quando magari, nei casi con importi bassi e senza recidiva, la sanzione sarebbe pari al minimo ovvero 3.000 euro!!!

Una legge che va revisionata per le sanzioni assurde per i casi di errori formali. Una legge incompleta come gli assegni sanzionati! Prima di luglio le sanzioni andavano dall’ 1 al 40% con oblazione del 2% sull’importo dell’assegno, certo poca cosa per dissuadere i veri riciclatori , ma piu’ che sufficiente per evitare la recidiva di errori formali. Le banche, zelanti spettatrici, nel contempo se ne lavano le mani, non ricordando a chi incassa di indicare a mano la clausola e soprattutto non facendo presenti le nuove restrizioni/sanzioni. Le banche, per non essere a loro volta sanzionate, segnalano invece immediatamente l’errore al ministero dell’economia che al massimo dopo 2 mesi fa partire le maxi sanzioni sia per il traente che il beneficiario.

Le banche, che però spesso non si accorgono che manca la clausola, non vengono sanzionate perché è sufficiente che quella del traente o del beneficiario segnalino gli assegni incompleti non ai clienti ma al Ministero dell’economia e delle Finanze! L’associazione bancaria italiana solo 7 mesi dopo la modifica della legge dà comunicazione attraverso i media delle restrizioni della normativa. Perché invece non hanno mai pensato di inviare per posta o mail una comunicazione specifica o insieme agli estratti conto? Gli oltre 12.000 vecchi libretti senza la clausola prestampata sono ancora nelle nostre case perché Bankitalia e Abi non hanno dato disposizione di metterli fuori circolazione!!! Il rischio di errore per chi li compila è altissimo!

Prego tutti di condividere questa assurda vicenda”.

La vicenda si può seguire sulla pagina Facebook “Maxi sanzione per assegno privo del non trasferibile“.

“Aiuta i cittadini italiani ad evitare queste maxi sanzioni, sostienici affinché questa legge venga revisionata quanto prima e chiediamo che i vecchi libretti, come le lire vengano messi fuori circolazione! Grazie!”

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