Solidarietà al Maggiore: accolti 6 feriti nella guerra contro l’Isis

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Si tratta di cittadini curdi. Romanini: “L’iniziativa è il segno della doverosa gratitudine che anche il nostro paese deve a questo popolo”.

L’Ospedale Maggiore apre le porte alla solidarietà e ospita sei cittadini di origine curda rimasti gravemente feriti a Kobane, durante la guerra di liberazione dei territori occupati dal Califfato Islamico. Qui i feriti avranno le cure necessarie nei reparti di oculistica e neurochirurgia. Il tutto grazie all’adesione della Regione Emilia-Romagna al progetto sanitario di accoglienza.

“Chi deve essere curato, qui deve essere accolto: questa è la frase impressa in latino nel marchio dell’Ospedale Maggiore di Parma e mai come oggi quelle parole rappresentano il ruolo del nostro ospedale, cura e accoglienza” – ha ricordato Massimo Fabi, direttore generale Azienda Ospedaliero-Universitaria

“I peshmerga curdi hanno rappresentato l’ultimo presidio militare all’avanzata dello Stato Islamico dopo che gli uomini del califfato avevano travolto gli eserciti iracheno e siriano – ha spiegato ha spiegato il deputato Giuseppe Romanini. – A loro si è rivolto l’Occidente per sconfiggere l’ISIS sul piano militare, oggi l’iniziativa umanitaria che abbiamo promosso e fortemente voluto, è il segno della doverosa gratitudine che anche il nostro paese deve a questo popolo”.

Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa umanitaria anche l’impegno dell’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia).

“E’ l’occasione per dare sostegno fattivo a persone che stanno facendo ‘la resistenza’ nel loro paese d’origine e stanno combattendo per la difesa della libertà e della democrazia in Medio Oriente ma anche in Occidente. Il loro impegno per fermare l’avanzata dell’ISIS è stato essenziale e irrinunciabile: dobbiamo essere loro riconoscenti e questa iniziativa consente di offrire loro una gratitudine tanto dovuta quanto necessaria. È compito dell’ANPI dare continuità a questi valori e sostenere anche concretamente chi se ne fa interprete nel mondo” – hanno spiegato Ermete Fiaccadori, presidente dell’ANPI di Reggio Emilia, e Carmen Motta per l’ANPI di Parma.

 

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