Morto Gaspare Raia, era detenuto in Via Burla al 41bis

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Il boss di Marsala Gaspare Raia è morto il 17 giugno scorso nell’ospedale di Parma, ma le notizia e’ circolata solo domenica.

Aveva quasi ottant’anni e stava scontando l’ergastolo da oltre 25 nel reparto Asr3 ( l’alta sorveglianza per gli ex detenuti al 41 bis) nel carcere di Parma.

All’inizio di giugno le sue condizioni di salute sono peggiorate ed è stato ricoverato in ospedale, dove però i tre posti letto, riservati ai detenuti, sono occupati da altri ammalati in regime di 41 bis, tra i quali Totò Riina.

Viste anche le sue condizioni di salute, aveva un tumore in fase avanzata, e l’età, il giudice, pochi giorni prima che morisse gli ha concesso gli arresti domiciliari per facilitare l’accesso del personale medico che lo aveva in cura. Il 17 giugno è morto.

L’istituto di Parma è un carcere di alta sicurezza noto per ospitare detenuti al 41 bis come Bernardo Provenzano ( deceduto nel luglio dello scorso anno), Raffaele Cutolo (il fondatore della Nuova Camorra Organizzata), e Massimo Carminati che è in attesa di giudizio.

Gaspare Raia era stato condannato all’ergastolo al termine del processo legati dall’operazione ‘ Omega’ che nel 1996 aveva portato all’arresto di 80 componenti delle principali famiglie mafiose del trapanese. Insieme a lui erano finiti all’ergastolo altri 26 imputati, accusati di circa 70 tra omicidi e tentati omicidi che coprono un ventennio e comprendono le vittime della guerra di mafia degli anni Ottanta, quella tra i Rimi e i Badalamenti, la faida di Partanna tra i clan Accardo e Ingoglia, quella di Alcamo tra i Greco e i Milazzo, fomentata dai corleonesi di Riina, il conflitto tra i dissidenti della «stidda» e le fazioni di Cosa nostra.

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