Bilancio fine mandato, scontro Cavandoli – Pizzarotti: “Esposto? Che strafalcione della Lega!”

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Laura Cavandoli, candidata sindaco di Lega Nord con la coalizione del centro destra, attacca il sindaco Pizzarotti e il suo Dire, Fare, Contare: il bilancio di fine mandato pubblicato in un volume di 183 pagine e presentato all’Oratorio San Tiburzio.

“Il comma 15 dell’articolo 13 del Dl n. 201/2011 stabilisce, che gli Enti locali pubblichino il bilancio, entro 30 giorni dall’efficacia delle deliberazioni, o comunque entro 30 giorni dalla scadenza del termine per l’approvazione, questo nel rispetto del principio di trasparenza” scrive la Cavandoli su Facebook.

“Ogni anno il Comune è tenuto a far conoscere il bilancio ai propri cittadini, pubblicandolo sul proprio portale istituzionale e a costo “zero”. Quest’anno il Sindaco di Parma ha deciso di sfruttare l’occasione come proprio spot elettorale: ingaggiando – a spese della collettività – una società specializzata nella “comunicazione istituzionale”.

Il risultato è la creazione di una campagna di comunicazione chiamata “DireFareContare”, svolta attraverso un portale web e un voluminoso volume, in cui si riporta il bilancio del Comune di Parma. Uno spot elettorale, camuffato dietro un obbligo di Legge!

Uno spreco, un uso sfrontato del denaro pubblico che non tiene conto di quello che appare, senza ombra di dubbio, un disinvolto uso personale di soldi pubblici.

Cosa ne pensa la Corte dei Conti, lo sapremo tra qualche mese in quanto sto presentando un esposto che faccia luce sulla vicenda e soprattutto ponga fine allo spreco. Cinque anni fa era il candidato dell’antipolitica, adesso è diventato parte di quel fenomeno che voleva debellare”.

Dura la replica del sindaco Federico Pizzarotti, che ribatte sempre sul social:

“Che strafalcione della Lega! Parma merita più del vostro fango

Oggi il candidato del centrodestra Laura Cavandoli sulla sua pagina Fb ha dimostrato di non conoscere neanche le leggi basilari che regolano gli enti locali, non avendo idea della differenza tra il Bilancio del Comune e la Relazione di fine mandato.

La dovremo informare che il documento che ha postato non è il Bilancio del Comune, come ha scritto, ma si chiama appunto Relazione di fine mandato ed è un obbligo di legge, normato dall’articolo 4 del DL n. 149 che noi abbiamo rispettato, aggiungendo un ulteriore principio di trasparenza, creando un documento comprensibile a tutti. Ne esiste inoltre anche una versione solo tecnica.

Chi si propone alla carica di Sindaco, ed è inoltre avvocato, dovrebbe almeno conoscere le norme fondamentali o premurarsi di verificarle prima di gettare fango.

La Cavandoli chiude dicendo che sta presentando un esposto contro di me, ennesima dimostrazione che, quando mancano i contenuti, i partiti non sanno far altro che accendere la macchina del fango e provare a chiamare in causa la magistratura, per poi tornare garantisti quando fa comodo.

Fa sorridere come gli altri candidati dicano di voler tenere bassi i toni, ma non sappiano altro che puntare il dito o attaccare con accuse infondate.
Mentre di programmi al momento neanche l’ombra.

Noi a questi attacchi rispondiamo con i 247 progetti per la città del nostro programma. Lo avevo detto all’inizio di questa campagna elettorale e lo ripeto: Parma ha bisogno di idee e progetti, Parma merita di più del fango con cui l’avete già sporcata”.

Anche Luigi Alfieri, candidato sindaco con Alfieri per Parma, riprende le parole di Laura Cavandoli accusando il sindaco Pizzarotti di aver speso 40 mila euro per la Relazione – o forse Bilancio? – di fine mandato quando poteva spenderli meglio:

«È preciso dovere di un’amministrazione comunale, a fine mandato, comunicare quanto si è realizzato durante i cinque anni di governo. Lo dice spessissimo, ultimamente, il sindaco uscente e ha ragione, lo stabilisce la legge, precisamente il d.lgs 149 del 6 settembre 2011. Ma la stessa norma obbliga gli amministratori a pubblicare la relazione sul sito internet istituzionale non a realizzare un volume che è costato poco meno di 40.000 euro di soldi pubblici, come leggiamo nella determina del direttore generale Marco Giorgi (DD-2016-3094) che, con lungimiranza, ha impegnato i fondi già il 2 dicembre del 2016».

Esordisce così Luigi Alfieri, candidato sindaco della lista civica Alfieri per Parma, a proposito della recente pubblicazione ‘Dire, fare, contare’ ad opera del Comune di Parma.

La legge stabilisce che la relazione di fine mandato contenga “la descrizione dettagliata delle principali attività amministrative svolte, con specifico riferimento a sistema ed esito dei controlli interni, eventuali rilievi della corte dei conti, azioni intraprese per contenere la spesa, quantificazione dell’indebitamento comunale e debba essere pubblicata sul sito internet istituzionale dell’ente”. «Federico Pizzarotti, invece, ha prodotto un tomo a colori di 170 pagine, su carta di pregio, ricco di fotografie, grafici e schemi e l’ha pubblicato non sul sito istituzionale ma su www.direfarecontare.itha proseguito Alfieri».

«Ai cittadini la “progettazione, produzione esecutiva e promozione del servizio di comunicazione del bilancio di mandato” è costata 39.528 (Iva al 22% inclusa). Non è chiaro, fra l’altro, perché in determina non è precisato, se in questa cifra sia compresa anche la stampa – e noi lo speriamo vivamente – ma se non lo fosse sarebbe anche interessante sapere quante copie di “Dire fare contare” sono state prodotte.

Ciò che è certo è che con questa operazione il sindaco è andato ben oltre alle disposizioni di legge e ha utilizzato non pochi soldi pubblici per una manovra palesemente da campagna elettorale. Personalmente avrei investito quei 40.000 euro (almeno) per fare altro, per esempio per lo stipendio di due insegnanti di sostegno per bambini disabili, oppure per strutture per i giovani o per lo sport, ma sono solo esempi – ha spiegato il candidato sindaco».

«Oggi poi vediamo una struttura mobile, già soprannominata “Pizza box” che farà tappa in alcuni quartieri, ma non a San Leonardo, uno dei luoghi che più avrebbe bisogno della presenza delle istituzioni per mancanza di una piazza?!?! E anche una campagna di comunicazione sugli autobus. Siamo certi che in questi ultimi casi non si tratti di soldi pubblici: certo che rispetto alle campagne in economia del 2012 dei 5 Stelle, movimento da cui proviene il sindaco, registriamo un bel cambiamento – ha concluso il candidato».

 

 

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